venerdì 31 gennaio 2014

LA BICICLETTA DOVE LA METTO...



L’esigenza, sempre più avvertita a livello sociale, di ridurre l’inquinamento urbano provocato dal traffico ha convinto sempre più persone a lasciare a casa la macchina e a utilizzare la bicicletta per i loro spostamenti non soltanto nel tempo libero, ma soprattutto per i tragitti casa scuola e casa lavoro. Il problema sorge, molto spesso, quando ci si accinge a parcheggiare il proprio velocipede all’interno degli spazi comuni condominiali e, in particolar modo, all’interno dei cortili. La scelta di utilizzare questi spazi, infatti, viene di sovente osteggiato dagli altri condomini e l’amministratore, altrettanto frequentemente, non sa che pesci prendere...

mercoledì 29 gennaio 2014

OMICIDIO STRADALE: PENE SEVERE E RISARCIMENTI PIU’ RAPIDI, LA GIUSTIZIA RISPONDE AI FAMILIARI DELLE VITTIME



Proprio in quest’ultimo periodo si sta discutendo sempre di più della possibilità di introdurre nel nostro ordinamento una nuova fattispecie di reato, ovvero quella di “omicidio stradale”. Vediamo allora brevemente quali sono gli obiettivi che il legislatore intende perseguire al fine di rispondere (finalmente) al dolore e alle giuste richieste di giustizia dei familiari delle vittime della strada che, nonostante la positiva riduzione degli ultimi anni, restano comunque sempre troppe e con numeri spaventosi. Iniziamo dai dati…

lunedì 27 gennaio 2014

POLIZZA ASSICURATIVA POLIENNALE: DISDETTA E RECESSO




La possibilità di recedere da una polizza assicurativa che per contratto dura diversi anni è una questione che, di recente, mi viene sottoposta con una certa frequenza. Ciò significa che sempre più spesso i contraenti assicurati, specie in occasione delle criticità legate al contratto assicurativo, ma talvolta semplicemente nel caso di sottoposizione agli stessi di prodotti più vantaggiosi sia in termini di rischio sia in termini di costo da parte della concorrenza, si trovano nella condizione di affrontare tale problematica. Il legislatore, per la verità, sul punto è intervenuto diverse volte apportando modifiche all’art. 1899 del codice civile che regolamenta la “durata del contratto assicurativo”. Il risultato dei diversi interventi è quello di una disciplina disorganica e poco chiara artatamente sfruttata, com’è ovvio, dalle compagnie di assicurazione. Sull’argomento è bene innanzitutto chiarire cosa si intenda per disdetta e cosa, invece, per recesso. 

venerdì 24 gennaio 2014

IN SALUTE (SI) E IN MALATTIA (FORSE) PER TUTTI I GIORNI DELLA VITA (QUASI)



La malattia è un fatto tragico nella vita di un essere umano, comporta limiti, sofferenze e mutamenti importanti del vivere quotidiano. Quando ciò accade a uno dei coniugi, il “vincolo solidaristico” che discende dal matrimonio comporta, tra gli altri, anche il dovere di assistenza che diviene più pregnante proprio nei momenti di grave difficoltà. Se è pur vero, infatti, che l’obbligo di assistenza si estende a tutte le esigenze di vita dell’altro coniuge e quindi non va e non può essere circoscritto alle esigenze essenziali nel caso di estremo bisogno, è altresì vero che nell’ipotesi di malattia, intendendosi con ciò non solo quella che colpisce il fisico ma anche quella psichica, tale dovere assume connotati più importanti. E allora, l’amore, la stima, il conforto che in condizioni normali i coniugi reciprocamente si scambiano, si moltiplicano e si amplificano nel momento di maggior vulnerabilità. E’ per tale motivo che i giudici, nell’interpretazione del dettato normativo, assumono decisioni piuttosto severe e significative nei confronti di tutti coloro che violano tale dovere, stabilendo, a carico di questi ultimi, non solo la responsabilità della fine del vincolo coniugale ma anche il risarcimento del danno per l’illecito commesso all’interno della famiglia. Sul punto la norma all’art. 143 del codice civile, nominato “Diritti e doveri reciproci dei coniugi”, dice che…

lunedì 20 gennaio 2014

SE LA LOCAZIONE COMMERCIALE TOGLIE OSSIGENO ALL’AZIENDA?



Si tratta di uno dei quesiti più ricorrenti tra quelli che mi vengono sottoposti, di questi tempi, dai titolari delle aziende e di cui ormai ci occupiamo pressoché quotidianamente. La crisi economica, infatti, riduce i consumi e, di conseguenza, anche i profitti e allora diventa importante gestire anche i costi, specie quando incidono sulla stessa sopravvivenza delle attività commerciali. Qualcuno, quindi, mi chiama e qualcun altro mi scrive “caro avvocato rischio il default, l’unica possibilità che ho per non licenziare i miei dipendenti e tentare di risollevare le sorti dell’attività è di rinunciare alla conduzione dei locali che attualmente occupo e trasferire la sede operativa in una zona meno cara e in locali necessariamente ridotti. Poi in futuro si vedrà, se le cose ricominceranno a girare ripenseremo a un’altra soluzione, ma oggi non ho alternative o pago l’affitto o rinuncio a una parte dei dipendenti”. La questione va affrontata con serietà e non va affatto sottovalutata, vediamo insieme perchè…

venerdì 17 gennaio 2014

CADI A CAUSA DI UNA BUCA O DEL DISSESTO DEL MANTO STRADALE? NON È DETTO CHE IL COMUNE PAGHI I DANNI


Roberto Mangosi
Buche sull’asfalto e masselli di pavé dissestati causano continui danneggiamenti a pedoni, motociclisti e talvolta anche alle autovetture. Spesso non si è in grado di gestire tali eventi e raccogliere, nell’imminenza del fatto, tutti gli elementi di prova che si rendono o si renderanno necessari per dimostrare che quel danno è da ricondurre all’omessa custodia dell’ente (nella specie il Comune) che doveva vigilare e occuparsi della cura della pubblica via. E’ il caso, allora, innanzitutto di capire come comportarsi se si rimane vittime di tali eventi e poi di esaminare come i giudici non solo di merito (ergo quelli di tribunale e corte d’appello) ma anche di legittimità, ovvero i giudici della corte di cassazione, interpretano le norme e inquadrano l’istituto giuridico della responsabilità della Pubblica Amministrazione. Ciò sia nel caso risulti fondata sull’omessa custodia ex art. 2051 del codice civile sia nell’ipotesi che trovi fondamento nell’art. 2043 dello stesso codice che stabilisce il principio generale secondo cui chiunque, dolosamente o colposamente, cagioni a un soggetto un danno ingiusto è obbligato a provvedere al risarcimento.Qualora, dunque, il massello di pavé traballante o la buca attorno al tombino vi faccia inciampare e cadere rovinosamente al suolo …

mercoledì 15 gennaio 2014

LEGGE UGUALE PER TUTTI, GIUSTIZIA PER TASCHE DI POCHI



Eccoci qui, il nuovo anno è appena iniziato e subito il Governo ci dà la spinta per affrontarlo con il massimo ottimismo. E così, per far ripartire l’economia arrivano i seguenti aumenti per autostrade, case, benzina, luce, gas e non poteva certo mancare anche il settore della giustizia. Ebbene, come sapete, dal primo gennaio scorso è entrata in vigore la Legge di Stabilità 2014, L. n. 147/2013, con l’allegato programma “Destinazione Italia”: si tratta di un documento che “dovrebbe” illustrare la politica organica del Governo per attrarre gli investimenti esteri e favorire la competitività delle imprese italiane. Per quel che ci interessa, vediamo come vengono attratti gli investimenti esteri nel settore della Giustizia…

lunedì 13 gennaio 2014

NEL COGNOME DEL PADRE (...E DELLA MADRE)



La recente bacchettata della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha finalmente messo in moto il meccanismo di equiparazione tra uomo e donna, coniugati o meno, in ordine all’attribuzione del cognome ai nuovi nati. Sino a qualche giorno fa in Italia vigeva, infatti, il principio, non codificato espressamente in nessuna norma di legge ma desumibile da diversi indici normativi, secondo il quale i figli legittimi assumevano il cognome del padre così come quelli naturali riconosciuti da entrambi i genitori. In verità la Corte Costituzionale e la Cassazione avevano, in tempi piuttosto recenti, già sollecitato il nostro legislatore ad allinearsi ai principi costituzionali di parità tra uomo e donna, codificati a livello europeo, e quindi di equiparazione della figura materna a quella paterna ma l’Italia, si sa, quando si tratta di scardinare il sistema, per quanto antiquato e incoerente sia, è un po’ lenta. Di fronte alla condanna dei giudici strasburghesi, datata 7 gennaio 2014, che diventerà definitiva entro tre mesi, il nostro Consiglio Dei Ministri si è quindi adeguato emanando, già nella seduta del 10 gennaio scorso, un Disegno di Legge che …

sabato 11 gennaio 2014

DESTINAZIONE ITALIA #2: IL GOVERNO STRIZZA L’OCCHIO AI COLOSSI ASSICURATIVI



Nel precedente post ho cercato di porre in evidenza le perplessità e le incoerenze più evidenti della norma che ha incredibilmente introdotto nel nostro sistema di diritto, decisamente in contro tendenza rispetto all’evoluzione dei sistemi vigenti in altri paesi, il divieto di libera circolazione del credito limitando, tuttavia, ancora più inspiegabilmente, tale divieto alla sola categoria dei crediti ceduti ai riparatori di veicoli. Ciò risponde all’esigenza dei colossi assicurativi, chiaramente molto ben rappresentati dall’attuale governo, di mantenere il potere di gestire la procedura di risarcimento da sinistro auto senza le interferenze fastidiose di tecnici qualificati, nella specie i carrozzieri, i quali per la loro esperienza potevano e possono contrastare l’esito di perizie commissionate dalle compagnie spesso avare e ossequiose degli interessi delle mandanti. Certo ancora una volta si è detto che la ragionevolezza della richiesta, da parte delle maggiori compagnie di assicurazione, e della successiva assunzione di tale provvedimento, risiede nella circostanza che occorre con ogni mezzo contrastare le frodi in danno delle stesse imprese che, di fatto, hanno comportato e comportano l’incremento dei costi delle polizze R.C.A. Ma non è così …

giovedì 9 gennaio 2014

DESTINAZIONE ITALIA #1: QUALE ITALIA?



Come anticipato in occasione di uno dei precedenti post, vorrei cominciare a portare all’attenzione dei miei lettori quelle che reputo le contraddizioni e, talvolta, i veri e propri scivoloni in cui recentemente è incorso il nostro legislatore. Cominciamo allora con l’esaminare il decreto-legge n. 145 del 2013, meglio noto come piano “Destinazione Italia”, entrato in vigore il 24 dicembre scorso con un tempismo decisamente significativo. Agli occhi dei tecnici del diritto, tuttavia, non tutti i principi enunciati nei tredici articoli di cui si compone sono stati effettivamente un dono natalizio, quanto meno per alcune categorie di professionisti e lavoratori. Partiamo, dunque, con l’esame, “giuridicamente parlando”, dell’art. 8 recante “Disposizioni in materia di assicurazione r.c. auto” per affrontare la norma che forse, fra tutte quelle del pacchetto in questione, ha fatto e farà discutere maggiormente, ovvero quella relativa al “Divieto di cessione del diritto al risarcimento” contenuta nella lettera f) del punto n. 1 dell’articolo che, allo stato, salvo auspicabili ripensamenti in sede di conversione in legge del decreto, introduce nel codice delle assicurazioni private l’art. 150 ter. Ma vediamo cosa…

lunedì 6 gennaio 2014

SMETTI DI FARTI MANTENERE! LO DICO PER IL TUO BENE (?)



Iniziamo l’anno affrontando la questione che mi ha sottoposto Anna la quale, separata da vent’anni e divorziata da quindici, con una figlia trentadue, Chiara, ancora studentessa, specializzanda in medicina, incalzata dall’ex marito, Guido, intende sapere se effettivamente rischia di perdere il contributo al mantenimento per la “bimba” vista l’età, ormai ampiamente adulta. Anna (farmacista) e Guido (architetto) per la verità hanno mantenuto dei rapporti abbastanza distesi, nonostante la crisi della relazione che ha poi portato ad una separazione concordata e a un divorzio senza particolari conflitti. Tuttavia di recente Guido non perde occasione per far notare alla ex moglie che sarebbe ora che Chiara desse segno di voler prendere in mano le redini della propria vita cominciando a gestirsi, anche economicamente, in modo autonomo. Guido sottolinea che Chiara, quando vuole, riesce a guadagnare discrete sommette, anche se con lavori precari, senza trascurare gli studi scelti che, per quanto impegnativi, non possono continuare a incidere sulle tasche di entrambi i genitori. Quindi…