Di una cosa sono certa: i nostri governanti coi nomi ci sanno fare! Bell’esordio non vi pare? Vi starete domandando a cosa mi riferisco, ma i miei lettori più attenti sanno bene a cosa alludo. In alcuni dei miei post ho evidenziato come spesso, e a prescindere dal colore, i nostri governanti ci riservino dei pacchettini legislativi davvero niente male, addolciti appunto da nomignoli accattivanti che preludono a chissà quali doni riservati ai cittadini ma che di fatto sono delle vere e proprie mazzate. Legnate edulcorate da una bella azione di marketing che indubbiamente creano benefici ma non alla gente comune e alle imprese già piuttosto massacrate. Preciso che non si tratta di critiche riservate a una parte dei nostri politici poiché queste macchie appartengono a tutti i governi di cui abbia memoria. Mi chiedo una cosa sola: ma provare vergogna mai? Un pochino, di quella sana che ti consente di rammentare che l’uomo ha una coscienza e in nome di questa è capace anche di cose buone, quelle che ti spingono a credere ancora in qualcuno e in ciò che predica in modo assoluto e senza riserve. Ebbene no! Non è possibile, la fregatura è sempre in agguato. Il Decreto Legge n. 91, pubblicato in Gazzetta il 24 giugno 2014, rappresenta l’ennesimo esempio di questo malcostume. Vediamo perché …