mercoledì 26 febbraio 2014

LEZIONE DI GUIDA CON INCIDENTE: CHI PAGA?



Traggo spunto da un caso interessante che ci ha sottoposto recentemente una nostra lettrice, per svolgere alcune brevi considerazioni in tema di responsabilità per il risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale nel caso di un incidente avvenuto durante la lezione di guida per il conseguimento della patente. In particolare la stessa ci riferisce che nel luglio del 2012, la propria nipote, minorenne, durante una lezione di guida per conseguire il patentino per il motorino, cadeva riportando varie lesioni di una certa entità, aggiungendo che durante la predetta lezione la ragazza era seguita dall’istruttore il quale, a bordo della sua auto, le impartiva a mezzo auricolare le manovre da effettuare durante un percorso extraurbano particolarmente impegnativo, costituito da salite, discese e curve. Successivamente all’incidente il titolare della scuola di guida rigettava la richiesta di risarcimento adducendo che il mezzo condotto dalla ragazza non era coperto dalla relativa polizza infortuni per il conducente. Facile comprendere lo stupore e lo sconcerto della nostra lettrice oltreché della ragazza vittima dell’incidente di fronte a siffatta risposta; analizziamo allora la questione sottoposta al nostro esame e vediamo se alla ragazza è preclusa ogni possibilità di ottenere il risarcimento…

lunedì 24 febbraio 2014

GIOVANI APPRENDISTI SULLA NEVE: SE CADI SON DOLORI (ANCHE PER I MAESTRI)



La stagione attuale si presta agli sport invernali e in particolare allo sci, attività bella e divertente, che i giovani si apprestano ad imparare con l’aiuto di maestri professionisti. E se vogliamo, per gli studenti è ancora tempo di “settimana bianca”. Questa circostanza mi offre lo spunto per riflettere sull’eventuale responsabilità civile delle scuole di sci e degli istruttori. Un nostro lettore, il sig. Leonardo, ha scritto non più tardi di due giorni fa alla nostra redazione, proprio per avere delucidazioni in materia, poiché il nipote minorenne, circa un mese fa, nel corso dello svolgimento di una lezione di sci riportava una frattura al ginocchio destro a seguito di una caduta. Il sig. Leonardo dunque ci chiedeva chi fosse civilmente responsabile dei danni patiti dal nipote e quindi, chi fosse tenuto al risarcimento. A tal proposito, una recentissima sentenza della Suprema Corte pare utile al fine di chiarire le responsabilità e le implicazioni che ne conseguono. Ma quali sono i presupposti su cui si fonda?

venerdì 21 febbraio 2014

TABELLE MILLESIMALI: MODIFICABILI ALL’UNANIMITA' OPPURE NO?



L’entrata in vigore della riforma del condominio (18 giugno 2013) ha introdotto molte novità sostanziali come quelle riguardanti la rettifica o modifica delle tabelle millesimali. Bisogna premettere che in dottrina e giurisprudenza usualmente si distingue, come avviene per il regolamento condominiale, tra tabelle millesimali di origine contrattuale e quelle a formazione assembleare. Le prime possono prevedere e contenere criteri di ripartizione delle spese difformi da quelle legali. Questa possibilità è espressamente prevista dal primo comma dell’art. 1123 c.c. quando introduce la dicitura “salvo diversa convenzione” in riferimento appunto ai criteri di ripartizione delle spese. Vediamo in che modo…

mercoledì 19 febbraio 2014

TUTTI PAZZI PER L’E-COMMERCE: NUOVE REGOLE IN ARRIVO



Una classifica stilata di recente da eBay, uno dei più importanti marketplace del web, sulle preferenze d’acquisto dei consumatori, mi induce a trattare il tema del commercio elettronico dal punto di vista normativo, dal momento che il legislatore ha introdotto interessanti novità per i consumatori. Quello degli acquisti online è un fenomeno sempre in crescita, favorito anche dagli sconti praticati. Si tratta peraltro di operazioni che spesso, a causa anche della distanza dei soggetti interessati, danno luogo a questioni rilevanti per i consumatori in tema di esercizio del diritto di recesso, risoluzione ed annullamento dei contratti perfezionati. Non potevamo allora esimerci dall’esaminare brevemente le recenti novità legislative introdotte in materia. Iniziamo con qualche dato e vediamo insieme le novità più importanti che entreranno in vigore dal prossimo 14 giugno…

lunedì 17 febbraio 2014

TUO O IN CUSTODIA, SE FIDO FA DANNI SEI TU IL RESPONSABILE



Una recente sentenza, ci induce a trattare un tema attuale e molto sentito. Certo ai nostri lettori probabilmente non piacerà l’uso dei termini “utilizzo” o “detenzione” rivolti agli amici a quattro zampe, tuttavia la giurisprudenza ha il suo glossario.  Gli amanti degli animali, in particolare dei cani, dovranno prestare sempre più attenzione, dal momento che la Corte di Cassazione, in una recentissima pronuncia emessa ad inizio mese, ha stabilito che il detentore di un cane, dunque non necessariamente il proprietario, risponde civilmente dei danni cagionati dal cane stesso, in quanto ciò che conta è la relazione uomo–animale esistente nel momento in cui si realizza l’evento danno. Nel caso di specie, infatti, accadeva che un pastore tedesco, improvvisamente uscito dall’abitazione presso la quale si trovava, provocasse la caduta dalla bicicletta di un ciclista, arrecandogli non pochi danni materiali, vediamo come è andata...

giovedì 13 febbraio 2014

(SE FAI I SOLDI MI AUMENTI L'ASSEGNO) SE LI FACCIO IO...



In virtù di alcuni commenti, apparsi sui social, al post pubblicato in data 8 febbraio 2014 dal titolo “SE FAI I SOLDI MI AUMENTI L’ASSEGNO”, ritengo opportuno approfondire l’argomento con l’auspicio, in questo modo, di far comprendere che l’informazione giuridica corretta è un presupposto fondamentale per la richiesta di tutela e ciò a prescindere dalle parti rappresentate e soprattutto da ciò che potrebbe essere avvertito, da taluni, come “business”. Fatta questa doverosa e opportuna premessa, credo sia necessario innanzitutto chiarire il motivo per cui, in materia di diritto di famiglia, è possibile tornare su questioni già affrontate e decise dai giudici senza che, con questo, si possa parlare di “sentenze illegali” o peggio di “aumento retroattivo dell’assegno di mantenimento”. L’aumento o la diminuzione dell’assegno in favore dell’altro coniuge, così come del contributo al mantenimento per i figli, disposti da un altro giudice, in un secondo momento, rispetto a quello della separazione o del divorzio, non sono mai retroattivi né le decisioni in tal senso possono essere considerate illegali poiché poggiano su principi normativi specifici e relativi al diritto di famiglia per rispondere alle esigenze che, naturalmente, in tale ambito, sono passibili di cambiamento (si pensi per esempio a un figlio e a come mutino nel tempo le esigenze dello stesso in relazione alle diverse fasi evolutive). Il magistrato cui vengono sottoposti i c.d. fatti nuovi, infatti, dispone per il futuro in relazione alle sopravvenute circostanze attuali evidenziate nel processo. Tale affermazione trova riscontro nella legge…

lunedì 10 febbraio 2014

INFORTUNIO SPORTIVO: SE A FARSI MALE NON È BALOTELLI


Un amico mi ha sottoposto una questione che, probabilmente, molti genitori di ragazzi che praticano sport a livello agonistico o amatoriale hanno dovuto affrontare. Il figlio 14enne nel corso di una partita di calcio nel campetto dell’oratorio veniva sgambettato da tergo da un avversario e, cadendo a terra, riportava la frattura del gomito. Il povero ragazzo, portato al più vicino ospedale veniva sottoposto ad intervento chirurgico di sintesi della frattura. L’amico, padre del ragazzo sfortunato, mi chiede se, a fronte della gravità dell’infortunio riportato dal figliolo, potrà richiedere il risarcimento dei danni all’autore del fallo “cattivo”. La questione è complessa e merita, per non creare equivoci in casi come quello trattato, qualche approfondimento della materia…

sabato 8 febbraio 2014

SE FAI I SOLDI MI AUMENTI L'ASSEGNO



Se il marito eredita, l’assegno di mantenimento per moglie e figli aumenta, è quanto ha stabilito recentemente la Cassazione in ossequio ai principi contenuti nell’art. 156 del codice civile e a quelli di solidarietà coniugale richiamati dall’art. 143 del medesimo codice. La decisione appare, dunque, assolutamente allineata con il sistema di diritto il quale sostanzialmente ammette, nel caso di separazione e divorzio, che sia concessa una somma a titolo di mantenimento, anche all’altro coniuge, e non solo ai figli, qualora sussistano determinati presupposti. In molte circostanze, infatti, è capitato a noi avvocati che la nostra cliente (in genere si discute del mantenimento della moglie, piuttosto che del marito, ma non manca anche qualche caso inverso) lamenti che il coniuge da cui intende separarsi pur dichiarando al fisco piccole somme, goda in realtà di redditi decisamente più cospicui in virtù di lasciti ereditari o di vincite milionarie al superenalotto o ancora, come più frequentemente accade, di ricavi non denunciati all’erario. I giudici della Suprema Corte, sia nella citata sentenza sia in altre occasioni, hanno confermato tale orientamento realizzando gli interessi di tutti quei soggetti che hanno goduto, durante il matrimonio, di un determinato tenore di vita e che, giustamente, ne reclamino, nel momento della crisi, la conservazione. Vediamo, insieme, in che termini…

lunedì 3 febbraio 2014

DANNO DA “FERMO TECNICO”: TUTTO QUELLO CHE SPETTA AI DANNEGGIATI



Luigi, un carissimo amico, mi ha chiamata imbufalito. Nel mese di novembre dell’anno appena passato ha subito un bel tamponamento riportando danni alla carrozzeria della propria autovettura, una fiammante Ford Focus berlina acquistata circa un anno prima, quantificati dal riparatore in oltre euro 2.000,00. Oltre a ciò la messa in pristino della vettura ha comportato, senza considerare il fine settimana ricompreso nel parcheggio forzato, oltre tre giornate di mancato utilizzo del veicolo, pari a 28 ore di manodopera (28 ore di manodopera diviso 8 ore giornaliere lavorative = tre giorni + 4 ore di lavoro) esposte nel documento fiscale che attesta le riparazioni eseguite, senza, fortunatamente, subire attese per il reperimento dei pezzi di ricambio necessari per le sostituzioni. Luigi, mi racconta inoltre che, per raggiungere l’azienda in cui lavora situata in un piccolo paese della provincia di Milano, è stato costretto a noleggiare un’auto, nella specie una Toyota Yaris, poiché gli orari dei mezzi pubblici non coincidevano con quelli di ingresso al lavoro, sostenendo un esborso economico pari a euro 350,00, I.V.A. compresa, per cinque giorni di noleggio. Dopo aver denunciato il sinistro alla propria compagnia, che ha gestito la pratica risarcitoria in regime C.A.R.D. (Convenzione tra Assicuratori per il Risarcimento Diretto), qualche giorno fa ha ricevuto un assegno il cui ammontare è pari all’importo esposto in fattura. Luigi mi chiede…