martedì 14 marzo 2017

LAVORO: L’ASSENTEISMO STRISCIANTE DEI LAVORATORI NEGLIGENTI


I lavoratori infedeli di cui ci racconta, ancora quotidianamente, la cronaca, sono generalmente gli assenteisti, i cosiddetti furbetti del cartellino, che, o autonomamente o attraverso colleghi complici, timbrano il cartellino per poi assentarsi del tutto dal lavoro e dedicarsi agli affari propri. Ma, certamente non è meno infedele e più produttivo il lavoratore che, pur presente sul posto di lavoro, consapevolmente ed in maniera del tutto ingiustificata si sottrae alla prestazione lavorativa, contravvenendo agli obblighi di diligenza, obbedienza e fedeltà che sovrintendono il rapporto di lavoro. Basti pensare ai casi in cui, attraverso comportamenti espliciti o semplicemente inerti, il lavoratore non compie le attività proprie della funzione ricoperta o quelle affidategli dal superiore gerarchico, denotando così un comportamento volutamente di scarsa collaborazione o addirittura di contrasto con le direttive aziendali, in aperta insubordinazione. Che può fare in questi casi il datore di lavoro?