venerdì 29 agosto 2014

L’ERRORE DELL’ASSISTENTE SOCIALE LO PAGA LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE


Come promesso, eccomi di nuovo ad esaminare le caratteristiche professionali e i profili giuridici della figura dell’assistente sociale, allo scopo di soddisfare l’esigenza di informazione che alcuni lettori hanno manifestato nelle loro e-mail specialmente con riguardo al tipo di responsabilità che grava su tale professionista e tenendo ben presente il fatto che il soggetto in questione si trova, di fatto, a svolgere la propria attività in una società in divenire estremamente complessa. Come anticipato nel corso del precedente post sull’argomento, il compito primario dell’assistente sociale sostanzialmente si realizza nel creare un collegamento tra il cittadino bisognoso e le istituzioni, intervenendo materialmente in aiuto dell’utente che necessita di sostegno. I Servizi Sociali, all’interno dei quali opera tale figura professionale, infatti, sono stati creati proprio per intervenire laddove sorgano difficoltà nel vissuto esistenziale di una persona o di una comunità. Vediamo, dunque, insieme quali sono i principi etici su cui si fonda il lavoro dell’assistente sociale e quali sono le conseguenze del cattivo operato del profilo in esame.