lunedì 21 novembre 2016

LAVORO: LE ASSENZE ECCESSIVE LEGITTIMANO IL LICENZIAMENTO?


Nel nostro ordinamento giuridico, il rapporto di lavoro è caratterizzato da due obbligazioni reciproche principali: quella del datore di lavoro di corrispondere la retribuzione e quella del lavoratore di effettuare la prestazione lavorativa. Risulta, pertanto, evidente lo squilibrio che viene a crearsi nell’ambito del rapporto quando il lavoratore non adempia alla propria obbligazione, determinando così, non solo un danno economico e di immagine al datore di lavoro, ma anche uno svilimento dell’elemento fiduciario alla base del rapporto lavorativo. Basti pensare ai casi di dipendenti infedeli, assenteisti o fannulloni. Ma, anche le troppe assenze effettuate dal dipendente sono state spesso causa di controversie che hanno condotto fino al licenziamento del dipendente, la cui prestazione risultava in tal modo non sufficiente e poco proficua per il datore di lavoro, in quanto inadeguata sotto il profilo produttivo e organizzativo. Ma, non tutti i casi di reiterate assenze possono condurre automaticamente e legittimamente a un licenziamento…