Nel nostro ordinamento
giuridico, il rapporto di lavoro è caratterizzato da due obbligazioni
reciproche principali: quella del datore di lavoro di corrispondere la
retribuzione e quella del lavoratore di effettuare la prestazione lavorativa.
Risulta, pertanto, evidente lo squilibrio che viene a crearsi nell’ambito del
rapporto quando il lavoratore non adempia alla propria obbligazione,
determinando così, non solo un danno economico e di immagine al datore di
lavoro, ma anche uno svilimento dell’elemento fiduciario alla base del rapporto
lavorativo. Basti pensare ai casi di dipendenti infedeli, assenteisti o
fannulloni. Ma, anche le troppe assenze effettuate dal dipendente sono state
spesso causa di controversie che hanno condotto fino al licenziamento del
dipendente, la cui prestazione risultava in tal modo non sufficiente e poco
proficua per il datore di lavoro, in quanto inadeguata sotto il profilo
produttivo e organizzativo. Ma, non tutti i casi di reiterate assenze possono
condurre automaticamente e legittimamente a un licenziamento…