Come anticipato in occasione di uno dei precedenti post, vorrei cominciare a portare all’attenzione dei miei lettori quelle che reputo le contraddizioni e, talvolta, i veri e propri scivoloni in cui recentemente è incorso il nostro legislatore. Cominciamo allora con l’esaminare il decreto-legge n. 145 del 2013, meglio noto come piano “Destinazione Italia”, entrato in vigore il 24 dicembre scorso con un tempismo decisamente significativo. Agli occhi dei tecnici del diritto, tuttavia, non tutti i principi enunciati nei tredici articoli di cui si compone sono stati effettivamente un dono natalizio, quanto meno per alcune categorie di professionisti e lavoratori. Partiamo, dunque, con l’esame, “giuridicamente parlando”, dell’art. 8 recante “Disposizioni in materia di assicurazione r.c. auto” per affrontare la norma che forse, fra tutte quelle del pacchetto in questione, ha fatto e farà discutere maggiormente, ovvero quella relativa al “Divieto di cessione del diritto al risarcimento” contenuta nella lettera f) del punto n. 1 dell’articolo che, allo stato, salvo auspicabili ripensamenti in sede di conversione in legge del decreto, introduce nel codice delle assicurazioni private l’art. 150 ter. Ma vediamo cosa…