Qualche settimana fa mi è capitato di
leggere un articolo che narrava di un episodio in cui erano stati coinvolti
alcuni studenti, i quali erano stati sospesi poiché colti dall’insegnante a riprenderlo
con il cellulare, durante la lezione. Il video in questione era poi stato
condiviso attraverso WhatsApp allo scopo di ridicolizzarlo. Storie come queste
non sono certamente rare nel mondo della scuola, dove l’uso e l’abuso degli
smartphone ha portato, nei casi più gravi, fino ad episodi di cyberbullismo e a
denunce di insegnanti la cui privacy è stata violata dalle registrazioni
effettuate di nascosto da qualche studente. Ma, questa delle registrazioni, occulte
o fraudolente e del loro impatto
sulla privacy, è una questione molto dibattuta non solo nel mondo della scuola e,
anzi, ha formato oggetto di diverse sentenze della Corte di Cassazione, sia
civile sia penale, con orientamenti talvolta confliggenti tra loro. Di recente,
si è ritornati a parlarne in occasione della riforma del processo penale, attualmente
all’esame del Senato. Cerchiamo, allora, di capire...