mercoledì 11 febbraio 2015

PHISHING: SE L'HACKER SVUOTA IL CONTO LA BANCA RIMBORSA?


Con il passare degli anni l’utilizzo dei servizi bancari online è aumentato a dismisura: sempre di più, infatti, i clienti effettuano operazioni bancarie da casa o dall’ufficio, mediante una connessione ad internet. Comodo, questo è vero: è indubbio il risparmio di tempo e anche di denaro per il cliente, visto che queste operazioni hanno in genere costi nettamente inferiori rispetto a quelle effettuate direttamente allo sportello. Comodo ma anche rischioso: sono numerosi, per l’appunto, gli utenti del servizio di home banking che si sono visti defraudare delle somme depositate sul conto ad opera di hackers che hanno adoperato tecniche di phishing, al fine di carpire informazioni personali e dati finanziari per compiere il reato. La domanda che dobbiamo allora porci è la seguente: può la banca essere chiamata a rimborsare il correntista quando questo è stato vittima dei “pirati informatici”? Per rispondere a questa domanda, prendiamo spunto da una vicenda esaminata dal Tribunale di Milano…