Non pensiate che sia un evento poi tanto raro. Anzi, in prossimità delle ferie estive o delle festività natalizie e pasquali tale circostanza può verificarsi (ahimè) con una certa frequenza. E, infatti, questo è proprio ciò che è accaduto, non molto tempo fa, a due donne, entrambe pedoni, delle quali ho assunto il patrocinio, che sono state travolte da un auto mentre attraversavano una strada munita di apposite strisce e, per giunta, regolata da semaforo. Le due poverette a causa di tale sfortunato evento non solo hanno subito lesioni di una certa entità che hanno comportato un periodo di cure piuttosto lungo ma hanno dovuto rinunciare anche alla loro bella e tanto desiderata vacanza in Marocco programmata a cavallo del Capodanno, unitamente ai loro consorti. Chiaramente, dopo avermi documentato l’acquisto del pacchetto, avvenuto in una data molto antecedente al sinistro, e quindi la sussistenza di un danno sia di carattere economico, ovvero patrimoniale, sia di carattere esistenziale (non patrimoniale), per il mancato godimento della vacanza, uno dei quesiti che all’epoca mi è stato giustamente sottoposto è stato appunto il seguente: “caro avvocato, il fatto che non abbiamo potuto godere di questa bella vacanza, ci darà diritto di ottenere il risarcimento dei danni che sia noi sia i nostri consorti, pur non essendo vittime del sinistro, abbiamo subito”?