A partire dal 18 ottobre 2015 non sarà più obbligatorio
esporre il tagliando dell’assicurazione sul parabrezza. Il provvedimento attua
con ritardo quanto già previsto dalla Legge n. 27 del 2012 in materia di
liberalizzazioni e s'innesta in quel processo di dematerializzazione (trasformazione
del cartaceo in digitale) dei documenti assicurativi il cui fine primario è una
maggiore snellezza burocratica. Fra pochi giorni vedremo, dunque, le auto sfrecciare
senza più alcun documento esposto sul parabrezza o altri segni distintivi: il
bollo è infatti già scomparso da anni mentre la targa del veicolo è diventata anonima
non riportando più la provincia di appartenenza. Il gesto abitudinario di
sostituire periodicamente il tagliandino color giallo, gesto che ha interessato
più generazioni di automobilisti, verrà dunque archiviato per sempre! Prima di
verificare come il contrassegno cartaceo verrà sostituito e quali novità tutto
ciò comporterà per gli utenti della strada, ritengo opportuno spiegare quali
siano i problemi che l’uso dello stesso ha creato ad assicurati e
assicurazioni.
IL CONTRASSEGNO È DIVERSO DAL CERTIFICATO ASSICURATIVO Tecnicamente il contrassegno è un estratto del certificato di assicurazione contenente i nomi delle compagnie di assicurazione, la targa ed il modello del veicolo nonché la scadenza del periodo assicurativo. Tale documento viene consegnato all’assicurato contestualmente al certificato e poiché il contrassegno è un riassunto delle informazioni contenute nel primo in caso di contrasto tra l’uno e l’altro viene data prevalenza al certificato. In caso di sinistro infatti nello scambio delle informazioni rispetto ai reciproci contratti assicurativi è opportuno verificare la presenza del certificato annotando in modo preciso e completo i dati in esso riportati. Il certificato una volta emesso produce l’effetto di rendere incontestabile al danneggiato l’esistenza dell’assicurazione nei limiti temporali in esso indicati. Fino ad oggi dunque il contrassegno ha svolto una funzione pubblicitaria in quanto mediante l’esposizione sul veicolo ha reso possibile l’immediata conoscenza delle polizze assicurative.
ADDIO CONTRASSEGNO, ADDIO TRUFFE! In caso di sinistro avvenuto durante il periodo di tempo
indicato nel certificato o nel contrassegno, pur quando questi documenti siano
stati emessi erroneamente (per esempio da persona priva del potere di
rappresentare la Compagnia), l’impresa assicurativa è tenuta a risarcire la
vittima dei danni subiti. Sino ad oggi la mancata esposizione del contrassegno
o la sua non ottimale leggibilità è stata sanzionata con una contravvenzione in
denaro e con obbligo di successiva esibizione del medesimo alla polizia o
carabinieri al fine di verificare la regolarità della polizza. Malgrado
comunicazioni in tal senso, presenti nel web, consiglio di non rimuovere il contrassegno cartaceo dal proprio parabrezza almeno sino al 18 ottobre. L’eliminazione
del documento cartaceo significa eliminare alla radice la possibilità di
contraffare ovvero creare, alterare, modificare tali documenti. Si è così
cercato di contrastare il mercato dei
contrassegni falsi o addirittura fantasiosi
in quanto riportanti nominativi di compagnie non esistenti.
LA TARGA RIVELA TUTTO… In
questo senso le attuali disposizioni sono andate oltre in quanto il
contrassegno cartaceo non verrà sostituito da un contrassegno digitale il quale, nonostante la continua evoluzione della tecnologia, rischia a sua volta di essere
contraffatto. A differenza di quanto ipotizzato in un primo momento non è stata
prevista l’adozione di microchip sia anche per i costi connessi ad una tale
operazione. La soluzione alla quale si è dunque pervenuti è quella della rilevazione
automatica della targa mediante sistemi di controllo a distanza. La targa diventa la carta di identità
dell’auto; il cittadino con il
rilevamento della sola targa sarà in grado di individuare il nominativo della
Compagnia alla quale poter rivolgere la propria richiesta di risarcimento. A
parte le varie applicazioni free presenti sul web segnalo a tale riguardo il
sito www.ilportaledellautomobilista.it realizzato dal Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture. Con un semplice click, una volta registrati al servizio, è possibile
verificare on line la copertura assicurativa di una targa.
I SISTEMI DI RILEVAZIONE DEVONO ESSERE OMOLOGATI Dal 18 ottobre 2015 tutti i sistemi di rilevazione a
distanza della targa dovranno essere omologati mentre le Compagnie assicurative
dovranno dotarsi di strumenti in modo da poter consentire in tempo reale la
verifica delle coperture assicurative da parte delle Autorità. La lettura della
targa avverrà attraverso l’utilizzo di targa
system, autovelox, telepass e tutor, varchi
di accesso alle ZTL; il collegamento alla banca dati della Motorizzazione e
a quella alimentata da parte delle imprese assicurative permetterà di verificare
se il veicolo sia assicurato, se sia stato regolarmente sottoposto a revisione,
se sia in regola con il pagamento del bollo, se sia sottoposto a fermo amministrativo.
Il funzionamento di Targa System è molto
semplice in quanto le telecamere del sistema riprendono le auto in transito
leggendo la loro targa, la immettono nella banca dati del Ministero e in pochi
secondi sono in grado di comunicare alla pattuglia di polizia presente sul
posto di rilevazione se il veicolo sia o meno in regola. Le cronache al
riguardo riportano la notizia che tramite l’utilizzo di targa system le forze
dell’ordine di Ciampino sono riuscite in tempo reale ad individuare un
rilevante numero di veicoli non in regola: si parla di 36 multe per mancanza di
assicurazione e 48 per revisione scaduta. Il tutor ad esempio consentirà di monitorare la velocità del veicolo
ed allo stesso tempo se il proprietario abbia adempiuto al pagamento del bollo;
in futuro l’automobilista non in regola
rischia di essere multato congiuntamente per più infrazioni con conseguenze
che potranno portare anche al sequestro
del veicolo stesso.
ASSICURAZIONE A COSTI PIÙ ACCESSIBILI… In nome della tutela del bene collettivo della sicurezza
pubblica, attraverso l’utilizzo della tecnologia e delle Banche dati, si è
realizzato un circolo virtuoso che consente di verificare le condizioni di
sicurezza e di garanzia per la regolare circolazione del veicolo. Il percorso
iniziato nel 2012 con il Decreto liberalizzazioni sta giungendo a compimento e
la dematerializzazione dei documenti assicurativi (tagliando e contrassegno
assicurativo) può costituire un valido deterrente alla frodi e alle scoperture
assicurative (8% dei veicoli in Italia non risulta assicurato). Qualora la
lotta alle frodi, come auspicabile, portasse a buoni risultati vi sarà un alleggerimento
dei costi per le imprese assicurative con vantaggi
che dovranno essere necessariamente condivisi con gli assicurati. Attenzione,
sul punto voglio essere preciso: non solo abbassamento dei costi della polizza ma
anche realizzazione di concrete misure che consentano a tutti gli automobilisti
di potersi assicurare. Come noto, infatti, accanto agli automobilisti virtuosi
e non, esiste anche una vasta platea di soggetti che suo malgrado non riesce ad
assicurarsi per lo spropositato costo delle polizze.
UN TRAGUARDO AUSPICABILE Il
sistema RCA in Italia si fonda sui criteri dell’obbligatorietà; per
l’automobilista costituisce una condizione di liceità della circolazione del
veicolo in quanto se la polizza non viene stipulata la circolazione è inibita.
Per l’assicuratore è obbligatoria in quanto non può rifiutare di accettare le
proposte contrattuali che gli vengano rivolte anche da parte di soggetti ad
elevata sinistrosità. Vi è dunque un ampia fascia di automobilisti, soprattutto
giovani e residenti al Sud, che continua a non trovare risposta alla propria
esigenza di assicurarsi a prezzi ragionevoli. Congiuntamente all’adozione di
strumenti di deterrenza delle frodi il legislatore ha perso l’occasione per
dare riscontro a tale esigenza collettiva, magari mutuando esperienze già
presenti in altri contesti nazionali. A mio avviso, questo è il grande limite
della riforma che è intervenuta a regolamentare alcuni aspetti (scatola nera,
ispezione del veicolo, abolizione del tagliando assicurativo e del
contrassegno) spingendo gli automobilisti ad assicurarsi ma non rimuovendo gli
ostacoli soprattutto di costo che non permettono in certe zone di Italia o a
certe fasce di popolazione di poter stipulare polizze. Il momento sarebbe stato
opportuno per incentivare forme di
ravvedimento operoso di tutte le persone sprovviste di assicurazione
prevedendo polizze fuori mercato libero a prezzo amministrato e con doverosi
accorgimenti di controllo.
ANCHE ATTRAVERSO LA CREAZIONE DI UNA BAD COMPANY cioè di una struttura ove appoggiare le situazioni di
maggior rischio, abilitata all’assunzione di polizze e gestione sinistri in
regime speciale analogamente a quanto
avviene attualmente per il Fondo di Garanzia che ricordo si occupa
principalmente della liquidazione di danni causati da auto non assicurate e
altri casi particolari. I fondi per far funzionare la bad company verrebbero
acquisiti tramite i premi assicurativi versati, una percentuale a carico della
generalità degli assicurati da scorporare da quella attualmente dedicata al
Fondo di Garanzia senza dunque alcun ulteriore costo, nonché una quota
percentuale delle sanzioni monetarie che tale sistema andrà a generare una
volta andato a regime. A parte gli immediati benefici economici per la
generalità degli automobilisti è mia personale convinzione che la creazione di
una bad company nel lungo periodo verrebbe ad eliminare in Italia gran parte
delle anomalie della R.C.A.
Dottor Marco Pellegrini – Redazione Giuridicamente parlando