lunedì 21 settembre 2015

ASSICURAZIONE: SCOMPARE IL TAGLIANDO DAL PARABREZZA. COSA CAMBIA PER L’AUTOMOBILISTA?



A partire dal 18 ottobre 2015 non sarà più obbligatorio esporre il tagliando dell’assicurazione sul parabrezza. Il provvedimento attua con ritardo quanto già previsto dalla Legge n. 27 del 2012 in materia di liberalizzazioni e s'innesta in quel processo di dematerializzazione (trasformazione del cartaceo in digitale) dei documenti assicurativi il cui fine primario è una maggiore snellezza burocratica. Fra pochi giorni vedremo, dunque, le auto sfrecciare senza più alcun documento esposto sul parabrezza o altri segni distintivi: il bollo è infatti già scomparso da anni mentre la targa del veicolo è diventata anonima non riportando più la provincia di appartenenza. Il gesto abitudinario di sostituire periodicamente il tagliandino color giallo, gesto che ha interessato più generazioni di automobilisti, verrà dunque archiviato per sempre! Prima di verificare come il contrassegno cartaceo verrà sostituito e quali novità tutto ciò comporterà per gli utenti della strada, ritengo opportuno spiegare quali siano i problemi che l’uso dello stesso ha creato ad assicurati e assicurazioni.

IL CONTRASSEGNO È DIVERSO DAL CERTIFICATO ASSICURATIVO Tecnicamente il contrassegno è un estratto del certificato di assicurazione contenente i nomi delle compagnie di assicurazione, la targa ed il modello del veicolo nonché la scadenza del periodo assicurativo. Tale documento viene consegnato all’assicurato contestualmente al certificato e poiché il contrassegno è un riassunto delle informazioni contenute nel primo in caso di contrasto tra l’uno e l’altro viene data prevalenza al certificato. In caso di sinistro infatti nello scambio delle informazioni rispetto ai reciproci contratti assicurativi è opportuno verificare la presenza del certificato annotando in modo preciso e completo i dati in esso riportati. Il certificato una volta emesso produce l’effetto di rendere incontestabile al danneggiato l’esistenza dell’assicurazione nei limiti temporali in esso indicati. Fino ad oggi dunque il contrassegno ha svolto una funzione pubblicitaria in quanto mediante l’esposizione sul veicolo ha reso possibile l’immediata conoscenza delle polizze assicurative.

ADDIO CONTRASSEGNO, ADDIO TRUFFE! In caso di sinistro avvenuto durante il periodo di tempo indicato nel certificato o nel contrassegno, pur quando questi documenti siano stati emessi erroneamente (per esempio da persona priva del potere di rappresentare la Compagnia), l’impresa assicurativa è tenuta a risarcire la vittima dei danni subiti. Sino ad oggi la mancata esposizione del contrassegno o la sua non ottimale leggibilità è stata sanzionata con una contravvenzione in denaro e con obbligo di successiva esibizione del medesimo alla polizia o carabinieri al fine di verificare la regolarità della polizza. Malgrado comunicazioni in tal senso, presenti nel web, consiglio di non rimuovere il contrassegno cartaceo dal proprio parabrezza almeno sino al 18 ottobre. L’eliminazione del documento cartaceo significa eliminare alla radice la possibilità di contraffare ovvero creare, alterare, modificare tali documenti. Si è così cercato di contrastare il mercato dei contrassegni falsi o addirittura fantasiosi in quanto riportanti nominativi di compagnie non esistenti.

LA TARGA RIVELA TUTTO… In questo senso le attuali disposizioni sono andate oltre in quanto il contrassegno cartaceo non verrà sostituito da un contrassegno digitale il quale, nonostante la continua evoluzione della tecnologia, rischia a sua volta di essere contraffatto. A differenza di quanto ipotizzato in un primo momento non è stata prevista l’adozione di microchip sia anche per i costi connessi ad una tale operazione. La soluzione alla quale si è dunque pervenuti è quella della rilevazione automatica della targa mediante sistemi di controllo a distanza. La targa diventa la carta di identità dell’auto; il cittadino con il rilevamento della sola targa sarà in grado di individuare il nominativo della Compagnia alla quale poter rivolgere la propria richiesta di risarcimento. A parte le varie applicazioni free presenti sul web segnalo a tale riguardo il sito www.ilportaledellautomobilista.it realizzato dal Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture. Con un semplice click, una volta registrati al servizio, è possibile verificare on line la copertura assicurativa di una targa.

I SISTEMI DI RILEVAZIONE DEVONO ESSERE OMOLOGATI Dal 18 ottobre 2015 tutti i sistemi di rilevazione a distanza della targa dovranno essere omologati mentre le Compagnie assicurative dovranno dotarsi di strumenti in modo da poter consentire in tempo reale la verifica delle coperture assicurative da parte delle Autorità. La lettura della targa avverrà attraverso l’utilizzo di targa system, autovelox, telepass e tutor, varchi di accesso alle ZTL; il collegamento alla banca dati della Motorizzazione e a quella alimentata da parte delle imprese assicurative permetterà di verificare se il veicolo sia assicurato, se sia stato regolarmente sottoposto a revisione, se sia in regola con il pagamento del bollo, se sia sottoposto a fermo amministrativo. Il funzionamento di Targa System è molto semplice in quanto le telecamere del sistema riprendono le auto in transito leggendo la loro targa, la immettono nella banca dati del Ministero e in pochi secondi sono in grado di comunicare alla pattuglia di polizia presente sul posto di rilevazione se il veicolo sia o meno in regola. Le cronache al riguardo riportano la notizia che tramite l’utilizzo di targa system le forze dell’ordine di Ciampino sono riuscite in tempo reale ad individuare un rilevante numero di veicoli non in regola: si parla di 36 multe per mancanza di assicurazione e 48 per revisione scaduta. Il tutor ad esempio consentirà di monitorare la velocità del veicolo ed allo stesso tempo se il proprietario abbia adempiuto al pagamento del bollo; in futuro l’automobilista non in regola rischia di essere multato congiuntamente per più infrazioni con conseguenze che potranno  portare anche al sequestro del veicolo stesso.

ASSICURAZIONE A COSTI PIÙ ACCESSIBILI… In nome della tutela del bene collettivo della sicurezza pubblica, attraverso l’utilizzo della tecnologia e delle Banche dati, si è realizzato un circolo virtuoso che consente di verificare le condizioni di sicurezza e di garanzia per la regolare circolazione del veicolo. Il percorso iniziato nel 2012 con il Decreto liberalizzazioni sta giungendo a compimento e la dematerializzazione dei documenti assicurativi (tagliando e contrassegno assicurativo) può costituire un valido deterrente alla frodi e alle scoperture assicurative (8% dei veicoli in Italia non risulta assicurato). Qualora la lotta alle frodi, come auspicabile, portasse a buoni risultati vi sarà un alleggerimento dei costi per le imprese assicurative con vantaggi che dovranno essere necessariamente condivisi con gli assicurati. Attenzione, sul punto voglio essere preciso: non solo abbassamento dei costi della polizza ma anche realizzazione di concrete misure che consentano a tutti gli automobilisti di potersi assicurare. Come noto, infatti, accanto agli automobilisti virtuosi e non, esiste anche una vasta platea di soggetti che suo malgrado non riesce ad assicurarsi per lo spropositato costo delle polizze.

UN TRAGUARDO AUSPICABILE Il sistema RCA in Italia si fonda sui criteri dell’obbligatorietà; per l’automobilista costituisce una condizione di liceità della circolazione del veicolo in quanto se la polizza non viene stipulata la circolazione è inibita. Per l’assicuratore è obbligatoria in quanto non può rifiutare di accettare le proposte contrattuali che gli vengano rivolte anche da parte di soggetti ad elevata sinistrosità. Vi è dunque un ampia fascia di automobilisti, soprattutto giovani e residenti al Sud, che continua a non trovare risposta alla propria esigenza di assicurarsi a prezzi ragionevoli. Congiuntamente all’adozione di strumenti di deterrenza delle frodi il legislatore ha perso l’occasione per dare riscontro a tale esigenza collettiva, magari mutuando esperienze già presenti in altri contesti nazionali. A mio avviso, questo è il grande limite della riforma che è intervenuta a regolamentare alcuni aspetti (scatola nera, ispezione del veicolo, abolizione del tagliando assicurativo e del contrassegno) spingendo gli automobilisti ad assicurarsi ma non rimuovendo gli ostacoli soprattutto di costo che non permettono in certe zone di Italia o a certe fasce di popolazione di poter stipulare polizze. Il momento sarebbe stato opportuno per incentivare forme di ravvedimento operoso di tutte le persone sprovviste di assicurazione prevedendo polizze fuori mercato libero a prezzo amministrato e con doverosi accorgimenti di controllo.

ANCHE ATTRAVERSO LA CREAZIONE DI UNA BAD COMPANY cioè di una struttura ove appoggiare le situazioni di maggior rischio, abilitata all’assunzione di polizze e gestione sinistri in regime speciale analogamente a quanto avviene attualmente per il Fondo di Garanzia che ricordo si occupa principalmente della liquidazione di danni causati da auto non assicurate e altri casi particolari. I fondi per far funzionare la bad company verrebbero acquisiti tramite i premi assicurativi versati, una percentuale a carico della generalità degli assicurati da scorporare da quella attualmente dedicata al Fondo di Garanzia senza dunque alcun ulteriore costo, nonché una quota percentuale delle sanzioni monetarie che tale sistema andrà a generare una volta andato a regime. A parte gli immediati benefici economici per la generalità degli automobilisti è mia personale convinzione che la creazione di una bad company nel lungo periodo verrebbe ad eliminare in Italia gran parte delle anomalie della R.C.A.

Dottor Marco Pellegrini – Redazione Giuridicamente parlando