lunedì 9 marzo 2015

PROCESSO TELEMATICO: TRA SOGNO E REALTÀ


Chi di voi negli ultimi tempi non ha sentito parlare di processo civile telematico? Penso e credo un po’ tutti. Non si tratta di un nuovo processo ma semplicemente della digitalizzazione di quello vecchio per consentire a tutte le parti coinvolte nel sistema giudiziario civile la produzione, il deposito, la notifica, e la consultazione dei documenti giudiziari in formato elettronico attraverso strumenti telematici. Un passaggio difficile che ha comportato, e ancora comporta, un dispendio di energie e risorse davvero imponenti (anche economiche) per l’indispensabile formazione degli addetti e per la necessità di modernizzare gli strumenti. Ancora una volta, tuttavia, le istituzioni italiane, cronicamente malate di pachidermia, hanno fatto il passo più lungo della gamba affidando così alla buona volontà degli addetti ai lavori, nella specie avvocati e collaboratori, le deficienze strumentali e formative degli uffici e dei funzionari pubblici. Una recente sentenza del Tribunale di Milano è l’esempio lampante di come, ancora una volta, le istituzioni non siano state capaci di realizzare appieno il progetto di riforma tanto conclamato e acclamato a scapito degli utenti, ovvero dei cittadini. Vediamo in che modo…