giovedì 17 ottobre 2013

IL PEDONE INVESTITO FUORI DALLE STRISCE HA SEMPRE TORTO?


"Abbey Road" The Beatles (1969)

Di recente mi sono occupata del caso di un giovane studente universitario che aveva riportato, in qualità di pedone, importanti lesioni a seguito di un investimento da parte del conducente di un’autovettura. Appare opportuno evidenziare le circostanze del sinistro: il ragazzo attraversava al buio, su strada scarsamente illuminata, con pioggia in corso, indossava abiti scuri e, pur non avendo passaggi pedonali nelle vicinanze, aveva a disposizione un sottopasso a meno di trenta metri dal luogo dell’investimento. Come se ciò non bastasse aveva impegnato la carreggiata sbucando tra una macchina e l’altra in sosta e correndo per non perdere il bus che stava sopraggiungendo dal lato opposto. Il ragazzo si era rivolto a me per ottenere il risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali che seguirono a tale evento. A prima vista sarebbe sembrato un caso di difficile tutela. Chiunque direbbe, infatti, considerate le circostanze, che il giovane ha posto in essere una condotta pericolosa e imprudente violando per di più un’importante norma del codice della strada. Non è proprio così, vediamo perché...