venerdì 30 maggio 2014

NON “RICERCARMI”, VOGLIO ESSERE DIMENTICATO! (Nuove regole per i motori di ricerca)



Non sarà certo sfuggito ai nostri lettori il clamore mediatico che ha suscitato in questi giorni la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea pubblicata 13 maggio scorso, ovviamente dipeso dal fatto che ineditamente è stato rafforzato il cosiddetto diritto all’oblio, ossia il diritto ad essere dimenticati; particolare forma di garanzia che prevede limiti alla possibilità di diffondere dati sensibili e precedenti pregiudizievoli, salvo che si tratti di casi particolari ricollegabili a fatti di cronaca. Un siffatto diritto, in effetti, in prima istanza parrebbe stonare con l’attuale contingenza storica, nella quale post, tweet, selfie ed hashhtag di fatto scandiscono la quotidianità della maggior parte delle persone, stante il desiderio, sempre crescente, di condividere con il mondo gli avvenimenti più importanti della nostra vita, cristallizzandoli nell’infinita memoria del web. Vediamo di cosa si tratta …

mercoledì 28 maggio 2014

AUTOVELOX: SE LA SEGNALETICA NON È CHIARA PUOI IMPUGNARE IL VERBALE



Una recentissima sentenza della Corte di Cassazione ci fornisce lo spunto per tornare nuovamente su uno degli argomenti che maggiormente destano interesse negli utenti della strada, ovvero la segnaletica relativa ai limiti di velocità. Si tratta di un tema che è costantemente oggetto di importanti pronunce giurisprudenziali, visto il contenzioso che ci gira intorno, e che, pertanto, è bene tenere sotto osservazione per fornirvi tutte quelle informazioni utili per contestare eventuali verbali illegittimi. Non sempre, infatti, le contestazioni elevate per la violazione delle norme del Codice della Strada sono corrette sia per l’erronea interpretazione che ne forniscono le Autorità preposte al controllo sia per il vizietto delle pubbliche amministrazioni di creare confusione tra gli utenti della strada allo scopo, ahinoi, di “far cassa”...

lunedì 26 maggio 2014

FAMIGLIA DI FATTO: SE UCCIDI IL CONVIVENTE, RISARCISCI "L'ALTRA METÀ" CHE SUBISCE LA PERDITA


La sentenza postata qualche giorno fa rappresenta un altro passo verso l’equiparazione, almeno per alcuni fondamentali aspetti, tra famiglia per così dire legittima, ovvero legata dal vincolo matrimoniale, e quella naturale. La decisione, infatti, conferma l’orientamento, ormai consolidato, dei giudici di riconoscere la convivenza quale realtà sociale caratterizzata da una coabitazione stabile tra due persone che si rispettino tra loro e a cui, dunque, è necessario ricondurre diritti e obblighi. Nel nostro Paese la regolamentazione di qualche aspetto, in assenza di una legislazione unitaria che disciplini la materia, è stata demandata talvolta a leggi speciali e altre volte agli stessi giudici i quali, nell’ambito dell’attività interpretativa delle norme esistenti, hanno esteso anche ai componenti della famiglia di fatto tutele analoghe a quelle previste, dall’ordinamento giuridico, per i coniugi. Su tale presupposto i magistrati della Suprema Corte hanno ribadito un principio già affermato in precedenza, pure con riguardo alle coppie omosessuali, sulla base del quale anche la perdita del compagno o della compagna, con cui si coabita stabilmente, avvenuta per un fatto illecito altrui, quale può essere quello di un soggetto che alla guida di un auto provochi un sinistro stradale o quello commesso da un sanitario nell’esercizio della professione medica o ancora quello posto in essere da un datore di lavoro che abbia omesso di dotare di misure antinfortunistiche il lavoratore, da diritto al risarcimento dei danni per lesione di diritti. Vediamo allora quali sono i diritti che vengono lesi da tali comportamenti e in che modo e misura essi danno luogo a danni risarcibili…

martedì 20 maggio 2014

CASALINGHE (NON) DISPERATE: UN LAVORO IMPORTANTE E DI VALORE



Qualche mese fa si sono rivolte a me due signore prossime, entrambe, al compimento del settantesimo anno d’età. Le due donne erano state investite da un automobilista, poco accorto, mentre attraversavano regolarmente una strada, servendosi del passaggio pedonale all’altezza di un semaforo. Nell’affidarmi l’incarico di assisterle per ottenere il risarcimento di tutti i danni che avevano patito, entrambe, mi ponevano il quesito circa la possibilità di essere ristorate anche del danno patrimoniale patito in relazione alla loro attività di casalinga che per un lungo periodo di tempo non avevano potuto svolgere e che oggi, almeno per una di loro, era ugualmente difficoltoso affrontare in ragione delle rilevanti lesioni riportate. La questione mi è tornata alla mente in virtù della notizia, appresa sul web, della sentenza emanata di recente dal Tribunale di Genova riguardante, appunto, il riconoscimento del risarcimento del danno patrimoniale lamentato da una casalinga. La decisione, comunque importante, non è, tuttavia, unica e anzi rappresenta la sintesi e la conferma di un orientamento ormai consolidato, non solo tra i giudici del merito, ovvero quei giudici chiamati a decidere sull’accoglimento di una domanda, ma ribadito a più riprese dalla stessa Suprema Corte nei giudizi di legittimità. Vediamo quali sono questi principi …

venerdì 16 maggio 2014

LA GENITORIALITÀ COSCIENTE E CONSAPEVOLE È UN DIRITTO



Qualcuno di Voi avrà già letto la notizia su alcune riviste di informazione cui ho voluto trasmettere la sentenza, la n. 3477 pubblicata il 12 marzo 2014, affinché fosse resa nota e soprattutto venisse diffuso, non solo tra gli operatori del diritto, il principio giuridico sul quale ho ritenuto di fondare la domanda, poi accolta, sebbene parzialmente, di risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali patiti da un uomo e una donna che, avendo consapevolmente scelto, per motivi strettamente personali, insindacabili e comunque gravi, di non essere genitori, si sono rivolti al medico curante per ottenere la prescrizione di un farmaco anticoncezionale. Il medico, tuttavia, sbagliando clamorosamente, in luogo del farmaco anticoncezionale richiesto dall’assistita, prescriveva un modulatore ormonale in menopausa. La donna, giovane e fertile, com’era prevedibile, è rimasta incinta e successivamente ha messo al mondo un bimbo sano. Il giudice meneghino cui è stata assegnata la causa ha, quindi, ritenuto di riconoscere il risarcimento del danno per lesione del diritto all’autodeterminazione commisurandolo a quanto necessario a mantenere il nascituro. Più nel dettaglio …

lunedì 12 maggio 2014

FURTO IN CASA: L’ASSICURAZIONE PAGA…MA CI SONO DEI LIMITI



Con l’avvicinarsi della stagione estiva le agenzie assicurative ricevono un incremento di richieste di preventivi per conoscere i costi delle polizze (documenti su cui vengono redatti i contratti assicurativi e, quindi, i contratti stessi) che garantiscano di poter essere indennizzati in caso di furto degli oggetti e dei denari contenuti nella propria abitazione, da parte di ladri, ignoti, o di personale dipendente cui si è lasciato in custodia l’appartamento, durante le prolungate assenze da casa. La corsa alla stipula di questi contratti ha un senso, tuttavia, solo se le condizioni garantiscono un effettivo soddisfacimento del maltolto nel caso si verifichi l’evento furto. E’, quindi, assolutamente indispensabile non solo valutare i costi di stipula ma soprattutto gli eventi garantiti, ovvero il rischio assicurato. La polizza che copre il “furto in abitazione” è, infatti, tra le più insidiose e quella che origina la maggior parte dei contenziosi. Rammento, infatti, che le compagnie di assicurazione, come tutte le attività d’impresa, commercializzano prodotti a scopo di lucro e non sono enti di beneficienza. Impariamo a conoscere questa tipologia di contratti assicurativi per comprendere davvero quali sono i casi in cui l’indennizzo è dovuto e la misura dello stesso…

mercoledì 7 maggio 2014

LA SEPARAZIONE INDUCE A COMPORTAMENTI ILLECITI, MA I FIGLI NON SI TOCCANO!


Una recente decisione della Corte di Cassazione mi ha fatto ricordare il caso di una donna che ho assistito qualche anno fa, sia in quanto vittima di un sinistro stradale sia nella veste di moglie e madre di due bimbi, all’epoca di nove e undici anni, nel procedimento di separazione dal marito. In breve Daniela, rimasta vittima di un grave incidente stradale che le aveva procurato importanti lesioni agli arti inferiori, con postumi invalidanti di entità piuttosto seria ed un lunghissimo periodo di convalescenza, aveva scoperto che Luigi, il marito, nel frattempo, aveva intrapreso una relazione con una collega di lavoro. L’infedeltà perpetrata dal coniuge in un momento tanto delicato della sua esistenza le aveva reso intollerabile la prosecuzione della vita matrimoniale e, pertanto, sorda di fronte alle richieste di perdono di Luigi che, pur di non perdere la possibilità di stare accanto ai propri figli, era disposto a dimenticare l’amante e tentare di ricostituire il ménage familiare, aveva comunque voluto procedere con la richiesta di separazione. Di fronte a una tale risoluta decisione Luigi, una volta lasciata l’abitazione coniugale, aveva iniziato a vedere i piccoli secondo le consuete modalità di visita, mantenendo tuttavia una condotta via via sempre meno rispettosa di giorni e orari, sottraendo per lunghi periodi i bimbi dalla vigilanza e dall’affetto materno e trattenendoli con sé al di fuori degli accordi temporaneamente assunti, in attesa della pronuncia del giudice. Daniela, dunque, chiedeva se una tale condotta fosse legittima e come potesse tutelare il suo ruolo genitoriale… 

venerdì 2 maggio 2014

CONDOMINIO: CHIEDI E TI SARÀ DATO! …MA NON PROPRIO TUTTO (E NON A TUTTI)



Proprio l’altro giorno, leggendo le numerose mail inoltrate alla nostra redazione dai sempre più numerosi followers, sono stata colpita da una in particolare, il cui contenuto si riferiva alla materia condominiale, spesso trattata nei nostri post. Nella specie, il nostro lettore chiedeva delucidazioni in ordine alla tutela della privacy dei condomini in relazione ai documenti condominiali, ovvero alla possibilità di accedervi, senza alcuna distinzione tra un documento e l’altro, da parte di tutti i soggetti che partecipano alla compagine condominiale. In altre parole, il quesito postoci era il seguente: tutti i condomini hanno diritto di accedere a tutti i documenti riguardanti il condominio indistintamente? Diritto ala riservatezza da un lato e diritto di accesso alla documentazione condominiale dall’altro; cerchiamo dunque di capire come si possono bilanciare due diritti così diversi, se non addirittura opposti…