lunedì 22 dicembre 2014

CONDOMINIO: SE L’AMMINISTRATORE NON È DILIGENTE PUÒ ESSERE CACCIATO


Molti nostri lettori ci scrivono riferendoci diversi casi in cui il loro amministratore di condominio si sarebbe reso colpevole di errori, ritardi, inosservanze di leggi, del regolamento condominiale e delle delibere dell’assemblea. Tutti, in buona sostanza, chiedono quali iniziative dovrebbero assumere per tutelare se stessi ed il condominio da queste “manchevolezze” e, in particolar modo, se e come sia possibile revocare l’amministratore che si rende responsabile di comportamenti (attivi od omissivi) non corretti. Ho pensato quindi di darvi qualche utile indicazione…

mercoledì 17 dicembre 2014

CYBERBULLISMO: UN LATO OSCURO DELLA RETE


Purtroppo le cronache attuali riportano, pressoché quotidianamente, episodi più o meno riprovevoli e drammatici di cyberbullismo, ossia un fenomeno sociale particolarmente diffuso soprattutto tra gli adolescenti e consistente in atteggiamenti e comportamenti finalizzati ad offendere, spaventare, umiliare ed intimidire la vittima prescelta tramite i mezzi elettronici quali, ad esempio, la posta elettronica, i messaggi sms e mms ed i social network, oltre alla messaggeria istantanea (nota ai più come chat), i blog ed i siti web. Tale fenomeno si è sviluppato negli ultimi anni per ovvie ragioni, dal momento che nell’era della comunicazione 2.0 basta davvero poco per raggiungere ogni lato del globo con post, tweet, commenti e simili, usando internet, più o meno volontariamente, come una vera e propria cassa di risonanza. Credo allora utile analizzare nel dettaglio i profili giuridici di questo fenomeno…

lunedì 15 dicembre 2014

DIVORZIO DIFFICILE: CAPITA CHE IL GIUDICE SI COMPLIMENTI CON GLI AVVOCATI


Non accade così spesso, specialmente quando i complimenti arrivano da un giudice. Eppure qualche giorno fa mi è capitato proprio questo. Non farò nomi ma credo che raccontarvi quanto mi è accaduto sia utile a tutti i colleghi avvocati che in questo periodo vorrebbero abbandonare la professione e dedicarsi a qualsiasi altra cosa che non sia la pratica del diritto. Certo, una volta tanto, in nome dello stile si potrebbe mandare al diavolo la privacy ma proprio non si può e, allora, vi basti sapere che c’è ancora qualcuno che il lavoro degli avvocati è capace di apprezzarlo. Quel lavoro che non si limita allo studio delle questioni processuali, delle norme contenute nelle leggi ma che va un po’ oltre, specie quando si tratta di famiglia e bambini e a prescindere dal compenso che, per inciso, nella circostanza è stato solo simbolico. Quell’approccio un po’ diverso che alla Facoltà di Giurisprudenza non insegnano ma che il volontariato, negli uffici dei giudici minorili, un pochino ti aiuta ad apprendere in modo silenzioso, ogni giorno, attraverso l’osservazione di tutti i soggetti coinvolti: famiglie, avvocati, magistrati, psicologi e assistenti sociali. Beh, devo dire che francamente ho provato piacere, specialmente sapendo quanto fosse apprezzabile la fonte di quel complimento. In breve, voglio raccontarvi questa storia… 

venerdì 12 dicembre 2014

I LOVE SHOPPING: SE COMPULSIVO RISCHI LA SEPARAZIONE CON ADDEBITO


Il nostro blog si occupa spesso di tematiche delicate e impegnative prendendo spunto, il più delle volte, da quanto richiesto dai nostri lettori. Tuttavia, considerato il periodo storico particolarmente difficile, appena stemperato dal clima natalizio, ho pensato di alleggerire la lettura dedicando qualche riflessione giuridica su un argomento che mi ha fatto sorridere. L’occasione mi viene offerta da una pronuncia della Corte di Cassazione dello scorso anno, che mi è capitato di leggere per puro caso sul web e che ho approfondito soprattutto in ragione del fatto che io stessa potrei ritrovarmi, per inclinazione e per natura, in una situazione simile a quella dalla quale ha tratto origine la pronuncia in questione. Devo confessare, infatti, di essere molto sensibile al fascino dello shopping, tanto che quando ho letto la pronuncia della Suprema Corte non ho potuto esimermi dal riflettere sulla sottile linea che, ahimè, separa il vizio controllato dall’ossessione. Ma vediamo meglio nel dettaglio…

mercoledì 10 dicembre 2014

STRISCE BLU: VERBALE ANNULLABILE SE IL COMUNE NON GIUSTIFICA L’ASSENZA DI PARCHEGGI GRATIS


Sono trascorsi diversi mesi da quando mi sono occupato dell’argomento “strisce blu” e del proliferare incontrollato dei verbali emessi a carico dei malcapitati automobilisti. Molti dei nostri cari lettori si ricorderanno che, in tale occasione, mi ero soffermato sul fatto che la sosta delle auto sulle strisce blu oltre l’orario regolarmente pagato, non doveva essere punita con sanzione amministrativa, bensì solamente mediante il saldo della tariffa non corrisposta, così come indicato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Oggi torno sull’argomento, ponendo questa volta l’attenzione su una recente pronuncia della Corte di Cassazione, nella quale i giudici hanno ribadito i confini entro i quali, nelle città, le zone delimitate da strisce blu per il parcheggio possono ritenersi legittime. Ritengo, infatti, che le informazioni a tutela dei diritti dell’automobilista non siano mai abbastanza, ancor di più se si considera che ormai, in molte città, la probabilità di trovare aree di sosta non a pagamento è diventata pari a quella di fare 6 al superenalotto! Nel caso di mancato pagamento del contributo richiesto per la sosta, pertanto, il rischio di trovare sotto il tergicristallo della propria autovettura il famigerato verbale di contravvenzione, è piuttosto frequente. Ma il Comune può contravvenzionarci se nelle vicinanze non ci sono aree di parcheggio libero? 

martedì 9 dicembre 2014

DELEGA CONDOMINIALE: QUALCHE CONSIGLIO PER NON COMMETTERE ERRORI


Rispondendo ad una nostra lettrice di Roma oggi mi occuperò della questione delle deleghe che vengono conferite ad un soggetto per farsi rappresentare all’assemblea condominiale. Tale questione è spesso sottovalutata, nell’errata convinzione che si tratti di un atto “semplice” e di uso comune; in realtà, a ben guardare, ci sono aspetti pratici e giuridici che è opportuno conoscere per non commettere errori. Ho pensato, quindi, di ripercorrerli partendo dall’esame del quesito che ci ha sottoposto la signora Marta. La nostra lettrice, avendo ricevuto la convocazione a partecipare all’assemblea del condominio in cui abita e non potendovi partecipare perché fuori città, avrebbe intenzione di delegare la sorella, anch’ella proprietaria di un’altra unità immobiliare nello stesso edificio, che, tuttavia, ha manifestato opinioni diverse su come esprimersi e votare in relazione ad alcuni punti posti all’ordine del giorno. Chiede, quindi, come dovrebbe comportarsi per non pregiudicare la propria volontà di espressione e giudizio pur delegando altro soggetto.