venerdì 30 maggio 2014

NON “RICERCARMI”, VOGLIO ESSERE DIMENTICATO! (Nuove regole per i motori di ricerca)



Non sarà certo sfuggito ai nostri lettori il clamore mediatico che ha suscitato in questi giorni la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea pubblicata 13 maggio scorso, ovviamente dipeso dal fatto che ineditamente è stato rafforzato il cosiddetto diritto all’oblio, ossia il diritto ad essere dimenticati; particolare forma di garanzia che prevede limiti alla possibilità di diffondere dati sensibili e precedenti pregiudizievoli, salvo che si tratti di casi particolari ricollegabili a fatti di cronaca. Un siffatto diritto, in effetti, in prima istanza parrebbe stonare con l’attuale contingenza storica, nella quale post, tweet, selfie ed hashhtag di fatto scandiscono la quotidianità della maggior parte delle persone, stante il desiderio, sempre crescente, di condividere con il mondo gli avvenimenti più importanti della nostra vita, cristallizzandoli nell’infinita memoria del web. Vediamo di cosa si tratta …