lunedì 5 ottobre 2015

PROCEDIMENTO PENALE: MESSA ALLA PROVA, UN'OPPORTUNITÀ PER CHI SBAGLIA


La quotidianità dello studio legale ci mette a confronto con persone incensurate cui talvolta può capitare di commettere una sciocchezza che, in genere, pagano con l’angoscia di una pendenza penale sul capo. Il pensiero va immediatamente a quei reati quali la ricettazione e il furto aggravato, ma la Legge n. 67 del 28 Aprile 2014 ha introdotto, nell’ambito del processo alle persone maggiorenni, l’istituto della sospensione del procedimento con messa alla prova, chiaramente ispirato alla probation anglosassone e già previsto nell’ambito del processo penale per i minorenni. La finalità deflattiva dell’istituto consiste non solo nel ridurre la durata dei tempi del processo (con notevole risparmio di attività e risorse da parte dello Stato) ma anche nell’evitare il sovraffollamento delle carceri e, non ultimo, per evitarne il contatto per i soggetti incensurati che commettono reati di gravità e di allarme sociale non particolarmente elevati. Per molti assistiti si tratta di un utile strumento non solo per risolvere in tempi brevi la pendenza penale ma anche per evitare il carcere, senza sostenere esborsi per pene pecuniarie poiché la pena viene scontata lavorando. La fedina penale resta poi sgombra da condanne definitive e, infatti, il reato, in caso di esito positivo della messa alla prova, viene dichiarato estinto. Vediamo come funziona...