Non sono infrequenti,
anzi. Tanto che l’AGCM, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, ha
sanzionato con multe salatissime importanti società energetiche per aver
utilizzato procedure di contrattualizzazione in violazione delle norme a tutela
dei consumatori, limitandoli, se non addirittura aggirandoli, nella libertà di
scelta. È lo scotto da pagare per la liberalizzazione del mercato energetico, come già per quello telefonico. Infatti se, da un lato, la sua
liberalizzazione ha portato l’indubbio beneficio di eliminare condizioni di
monopolio, creare concorrenza e dare ai consumatori la possibilità di scegliere
un diverso e più conveniente gestore, dall’altro, ha determinato anche effetti
negativi, quali il cosiddetto “turismo energetico” (non si pagano le bollette
e, prima che sia sospeso il servizio, si cambia fornitore) nonchè pratiche
commerciali molto aggressive, al limite della molestia e, in taluni casi,
addirittura ingannevoli e scorrette. È questo il caso delle cosiddette
forniture non richieste, ossia contratti non voluti o a cui si è
inconsapevolmente aderito. Come può accadere e cosa può fare in questi casi il
consumatore?