lunedì 7 marzo 2016

GIORNALISMO E INFORMAZIONE: DIRITTO DI CRITICA SENZA LIMITI?




Viviamo in un’epoca in cui l’informazione è sempre più spettacolarizzata, punta all’emotività del pubblico e viene controllata o influenzata da poteri economici e politici, perdendo così spesso di vista la sua funzione di stimolo e formazione di una corretta opinione e cultura pubblica. Perciò, ritengo sia quasi didattica una recentissima sentenza della Corte di Cassazione, che ricorda i principi e le autentiche finalità che devono sorreggere l’informazione e che appare, dunque, molto interessante non solo dal punto di vista giuridico. L’occasione è data da una sentenza della Corte di Appello di Milano che, ribaltando la pronuncia del giudice di primo grado, aveva assolto un redattore e il direttore del quotidiano Libero, notoriamente provocatorio e sensazionalistico, escludendone la portata diffamatoria di un articolo sull’assunto che con esso si fosse esercitato solo il diritto di critica. Interpretazione totalmente respinta dalla Suprema Corte, che, cogliendo nella notizia contenuta nell’articolo una intenzionale alterazione della verità, non vi ha affatto visto quell’attività di critica che invece avevano ravvisato i giudici dell’appello, in quanto questa presuppone comunque sempre la rispondenza al vero del fatto criticato. Cerchiamo di capire meglio