Negli ultimi anni mi è capitato spesso di assumere incarichi per assistere e tutelare i proprietari di veicoli nella richiesta di indennizzo conseguente al furto. Ciò significa che le compagnie di assicurazioni adottano sempre più frequentemente strategie di contenimento dei costi e resistono a tali richieste, almeno sino a quando non interviene la sentenza di un giudice. Devo confessare di essermi occupata di casi decisamente singolari, a volta talmente complessi da essere quasi inverosimili. Recentemente, peraltro, mi è capitato che mi venisse sottoposto un quesito al quale, se avessi risposto in modo istintivo, avrei dato un riscontro non corretto. L’esperienza mi ha però suggerito di raccogliere i dati e, anche quando i fatti sono talmente ricorrenti da non lasciare dubbi sulle possibili soluzioni, riservarmi un breve periodo di riflessione per poi esporre un parere fondato sulle norme di legge e sugli orientamenti giurisprudenziali. Ebbene, un mio vecchio assistito mi ha chiamata terrorizzato e balbettando mi ha riferito di aver subito il furto della sua bella auto del valore attuale di circa trentamila euro, sei giorni dopo la scadenza del contratto assicurativo per la Responsabilità Civile Auto. Neanche a dirlo il poveretto era letteralmente in preda ad una crisi di panico: “avvocato sono rovinato, il contratto era appena scaduto! Ho perso l’auto e non avrò neppure un centesimo di indennizzo. Sono davvero un pazzo e uno sconsiderato ad aver aspettato ma, sa com’è di questi tempi, stavo facendo due conti per risparmiare sull’assicurazione e allora mi è scappata la scadenza”. In realtà, qualche chance di ricevere l’indennizzo c’è …