Avete mai sentito
parlare di sharing economy? È un nuovo modello economico basato sul riuso e
sulla condivisione di beni, servizi o conoscenze, con effetti positivi sia in
termini economici sia in termini di impatto sull’ambiente. Ne sono esempi molto
noti il co-working ed il car-pooling, che consistono rispettivamente nella
condivisione, tra persone appartenenti a diverse realtà lavorative e tra loro
estranee, dell’ambiente di lavoro o di automobili private, allo scopo
principale di ridurre le spese di affitto, organizzazione o trasporto. Ma, da
qualche anno si è fatto largo anche l’home restaurant, cioè l’utilizzo della
propria abitazione privata per svolgere attività di ristorazione. Nato timidamente
come un modo per far fronte alla crisi economica, si è rapidamente diffuso
tanto da richiedere una disciplina normativa, proprio in questi giorni in
discussione in Parlamento. Presto quindi potremo ritrovarci in condominio
ristoranti casalinghi, con odori, rumori ed avventori ad animare i
pianerottoli. Ma il condominio si potrebbe opporre a tutto ciò?