Negli ultimi tempi, i magistrati e l’intero potere
giudiziario sono stati spesso al centro di attacchi e critiche da parte non
solo di comuni cittadini, ma anche di politici o, comunque, esponenti degli
altri poteri dello Stato, che hanno rivolto all’indirizzo di sentenze e
magistratura parole e commenti duri ed eccessivi, tali da mettere finanche in
dubbio la stessa indipendenza, imparzialità e terzietà dei giudici. Tali
critiche sono lecite o diffamatorie? Oltre a ledere potenzialmente la dignità
personale e la professionalità degli stessi magistrati criticati, non potrebbe
astrattamente incidere, influenzandole, sull’indipendenza e autonomia della
magistratura? È importante capire con quali modalità e soprattutto i limiti che
occorre tenere d’occhio per il corretto esercizio del diritto di critica…