In un’epoca, come la
nostra, in cui studi e statistiche ci confermano che purtroppo la
disoccupazione rappresenta ancora una realtà molto attuale che riguarda indiscriminatamente
ogni categoria ed ogni settore professionale, è naturale che i frequenti fatti
di cronaca che ci raccontano di assenteismi e infedeltà lavorative ci tocchino
profondamente. La prima reazione che tali avvenimenti ci suscitano, infatti, è
quella di sperare che tali lavoratori subiscano la sanzione massima, cioè la
perdita del posto di lavoro, che evidentemente non meritano, senza se e senza
ma. Ecco perché ha fatto notizia nelle cronache giornalistiche di questi giorni
una sentenza della Corte di Cassazione con cui si è disposta la reintegrazione
di un lavoratore licenziato per aver sottratto merce sul posto di lavoro.
Cerchiamo allora di capire meglio …