mercoledì 15 febbraio 2017

LAVORO: ATTENZIONE A LICENZIARE LA LAVORATRICE MADRE!


La recente notizia di un singolare datore di lavoro che non solo non ha discriminato una donna al momento dell’assunzione per il suo status di gestante ma addirittura le ha garantito modalità di svolgimento dell’attività lavorativa consoni alla situazione, mi induce a tornare sull’argomento licenziamento per maternità. Sebbene nel nostro ordinamento giuridico esistano principi e norme che sanciscono la parità di genere, le donne purtroppo sono ancora oggetto di discriminazione, soprattutto nel mondo del lavoro e soprattutto se madri. Basti pensare alle disuguaglianze retributive e di carriera, all’inattuazione delle politiche di conciliazione maternità lavoro, ai casi di mobbing per maternità. Sul posto di lavoro, infatti, la maternità viene ancora percepita e gestita come un elemento invalidante e, quindi, penalizzante per la lavoratrice, che spesso viene indotta fino alle dimissioni pur di sottrarsi a condizioni di lavoro insensibili o indifferenti al suo stato o addirittura volutamente pregiudizievoli. Ecco perché fanno notizia sentenze che ribadiscono diritti e tutele che invece dovrebbero trovare naturale applicazione. Come quella del TAR del Lazio che in questi giorni ha dato ragione a una soldatessa esclusa perché incinta da un concorso della Guardia di Finanza o quella della Corte di Cassazione che ha chiarito quando si configura la colpa grave quale causa che giustifica il licenziamento della lavoratrice madre. Ed è su quest’ultima che ci soffermiamo…