Il dibattito sul caso del benzinaio di Ponte di Nanto, comune in provincia di Vicenza, non si placa. Socialmente, quanto accaduto, è diventato il pretesto per estrinsecare a gran voce la necessità di tutele più incisive, attraverso strumenti che siano in grado di sorvegliare il territorio, in modo capillare, e proteggerlo dagli attacchi sempre più ricorrenti di rapinatori e ladri senza scrupoli pronti a qualunque sacrificio, anche umano, pur di portare a casa un qualunque bottino. Politicamente, specie in tempi così prossimi ad elezioni (regionali previste per maggio 2015), non vi è partito o movimento che non abbia perso tale occasione per giustificare la reazione del cittadino Graziano Stacchio, diventato l’emblema di un nuovo modo di pensare alla difesa di se stessi e dei propri beni dagli attacchi criminali di soggetti privi di scrupoli. Insomma, il benzinaio vicentino, nel cuore della gente, è diventato un eroe perché ha reagito a un attacco ingiusto tutelando ciò che, in cuor suo, e nel cuore di tutti, era meritevole di essere protetto. Condotta legittima o desiderio giustificato e, tuttavia, incontrollato e pericoloso di Far West? Per capire se è opportuno rimettere il calamaio nella mano del nostro Legislatore, forse, è il caso di rivedere le norme già contenute nel nostro sistema di diritto …