La notizia è decisamente curiosa e merita indubbiamente una
piccola riflessione. Di questi tempi, infatti, ottenere una sentenza di
accoglimento quando dall’altra parte della barricata vi è la Pubblica
Amministrazione, credetemi non è affatto cosa semplice. Insomma, come già in
qualche occasione ho avuto modo di sottolineare, sembra che a tutela delle
casse sempre esangui (non si sa come non si sa perché, visto il sangue che
buttano i cittadini) degli Enti locali sia stata posta in essere una vera e
propria politica di protezione, condivisa (anche qui, non si sa come e non si
sa perché) da gran parte della magistratura. Mi spiego meglio: sino a qualche
anno fa (le statistiche parlano chiaro) ottenere la condanna di Comuni e
Province per violazione dell’obbligo di custodia delle strade e in genere delle
cose pubbliche era un affare non dico semplice ma per lo meno corrispondente
all’applicazione di consolidati principi giuridici e giurisprudenziali. Oggi
assistiamo invece basiti ad una serie di innovative e curiose sentenze che
incredibilmente allargano (immagino come e perché) inopinatamente le chance di
vittoria per la Pubblica Amministrazione. In ballo certo ci sono decine di
migliaia di euro, quelli che un tempo erano riservati ai risarcimenti per i
poveretti, vittime, talvolta gravi, dell’incuria dei nostri amministratori.
Bene, veniamo al dunque: i giudici di legittimità nella giornata di ieri hanno,
pensate un po’, stabilito la responsabilità penale del dirigente comunale che
non si è diligentemente adoperato per segnalare il dissesto stradale…