Siamo alla resa dei conti. L’anno scolastico sta per terminare e la paura più grande di parecchi studenti è la riunione del consiglio di classe per lo scrutinio finale. In altre parole, è giunta l’ora di decidere sul destino degli allievi. Molti di loro, dopo mesi di scarso impegno e risultati traballanti, si sono buttati a capofitto nella preparazione di verifiche e interrogazioni ed altri, dopo assenze, ritardi e scivoloni comportamentali, sono improvvisamente diventati studenti precisi, puntuali ed esemplari. Nella pratica, il mese di maggio è stato eletto a gran voce dalla popolazione studentesca a “mese della salvezza”; il mese salva-estate e salva vacanza. Al di là delle considerazioni sul profitto per singola materia, che non lasciano molto spazio a discussioni di carattere giuridico, le domande più ricorrenti, che presuppongono la conoscenza e l’analisi di alcune norme, riguardano il comportamento tenuto dagli alunni durante l’anno scolastico. In particolare i ragazzi si chiedono se davvero assenze, ritardi e comportamento scorretto possono essere la causa esclusiva della bocciatura o essere, comunque, un elemento di valutazione determinante. Credo, dunque, che spendere qualche parola sull’argomento possa essere d’aiuto principalmente a loro ma anche a genitori e insegnanti …