In questi giorni, si è
fatto un gran parlare di un disegno di legge, giunto all’esame del Senato, che
prevede che, in caso di malattia per un periodo inferiore a tre giorni, sia lo
stesso lavoratore a comunicare il proprio stato di salute al medico curante,
che a sua volta ha il solo compito di inoltrare la comunicazione all’INSPS e al
datore di lavoro. Infatti, sebbene il disegno di legge abbia il dichiarato fine
di semplificare la normativa vigente in materia di certificazione dello stato
di malattia del dipendente pubblico e privato, presenta, nello stesso tempo,
anche un evidente punto debole: quello di agevolare i lavoratori assenteisti o
semplicemente fannulloni. Questi, infatti, non essendo più obbligatoria la
certificazione medica che attesti lo stato di malattia con dati clinici
direttamente constatati e oggettivamente documentati dal medico curante,
avrebbero vita facile. Cerchiamo allora di capire meglio.