Negli
anni ’80 e ’90 il nostro Paese si è reso protagonista di una vicenda oscura e
dolorosa. Non si tratta di episodi di criminalità organizzata o di scandali
politici, ma di malasanità. Immaginate di aver bisogno di una trasfusione di
sangue e di recarvi all’ospedale pensando di trarne solo benefici. Immaginate,
dopo qualche tempo, di iniziare ad accusare debolezza, senso di nausea,
mancanza di appetito e di essere sempre febbricitanti. A cosa pensereste? Molto
probabilmente ad un virus presente nell’aria oppure ad un periodo di stress: in
entrambi i casi a situazioni temporanee, guaribili con una semplice aspirina.
Purtroppo, per molte persone così non è stato perché il presunto malessere
passeggero si è trasformato in una delle malattie più gravi fino ad oggi
scoperte e, quindi, chi si era sottoposto ad una trasfusione ematica, in quel
periodo, ha scoperto di aver contratto l’epatite C. Rabbia, dolore, incredulità
e la voglia di capire chi, perché e cosa avesse provocato quella malattia, sono
i sentimenti provati da queste persone. Quali sono i rimedi giudiziari previsti
in tali ipotesi? Chi è il soggetto responsabile? Cosa si può domandare e chi ha
il potere di farlo? Vediamo un po’ insieme…
mercoledì 30 settembre 2015
lunedì 28 settembre 2015
LAVORO: DATORE ATTENTO! SE MORTIFICHI I DIPENDENTI RISCHI LA CONDANNA
Si sa, i rapporti personali sul posto di lavoro possono
creare tensioni e conflitti. Rivalità, gelosie e pettegolezzi possono essere
all’ordine del giorno e dar luogo ad antipatie tra persone con cui si condivide
la maggior parte della giornata. Espressioni come “Francesca sembri un panda con quelle occhiaie!” oppure “Mario si crede di essere chissà chi, non lo
sopporto!” non sono molto gentili, ma non hanno alcuna rilevanza penale. La
situazione muta quando i pensieri si trasformano in parole offensive e
insolenti, poiché il destinatario potrebbe decidere di sporgere una querela
davanti all’autorità competente. Ma qual è il confine tra lecito e illecito?
Tra offesa e maleducazione tollerabile? E fino a che punto il datore di lavoro
può giudicare la condotta del dipendente senza ferire la personalità di
quest’ultimo? Può dichiarare di aver esercitato il potere gerarchico
riconosciutogli dalla legge per andare esente da responsabilità penale?
Cerchiamo delle risposte …
venerdì 25 settembre 2015
ASSICURAZIONE: ORA L'ATTESTATO DI RISCHIO SI CONSULTA ANCHE DALLO SMARTPHONE
Da qualche settimana l’attestato di rischio non viene, e non
verrà, più inviato a casa. Si tratta di un nuovo capitolo nell’ambito della R.C.A.,
un mondo dove a mio avviso non è possibile annoiarsi per il continuo
rincorrersi di provvedimenti rivolti a semplificare i rapporti fra imprese e
assicurati, ad allinearci alle normative europee e a cercare soluzioni
all’annoso problema del caro polizza. Già previsto nel 2012 nel pacchetto
liberalizzazioni del Governo Monti con un certo ritardo l’Ivass (Istituto per
la vigilanza delle assicurazioni), nel maggio 2015, ha provveduto ad emanare l’atteso
regolamento attuativo. È stata così disciplinata la materia concernente
l’attestazione di rischio, modalità e tempi di consegna, norme di salvaguardia
per gli assicurati, creazione, funzionamento ed alimentazione della Banca dati.
La nuova procedura rientra tra quelle di semplificazione burocratica e di
digitalizzazione dei documenti, ovvero la nota dematerializzazione. Prima di
verificare cosa è cambiato per gli assicurati ritengo opportuno ricordare il
significato e la necessità di tale documento...
mercoledì 23 settembre 2015
NON PAGHI LE BOLLETTE? NIENTE ACQUA!
Una recentissima sentenza del Tribunale di Alessandria mi ha offerto l’occasione per ritornare su un argomento da sempre molto discusso e dibattuto a causa degli aspetti di pubblica utilità che coinvolge: la legittimità della sospensione della fornitura idrica per morosità. Spesso mi sono imbattuta nelle contestazioni di utenti morosi che, anche a fronte della sola “minaccia” di sospensione della fornitura, si appellano alla sua natura di servizio pubblico ed alle implicazioni di carattere igienico-sanitario che ne derivano, per invocare l’illegittimità e quindi l’impraticabilità di questo estremo rimedio. Tali reclami, uniti anche alla natura monopolistica del servizio idrico e spesso alle forti pressioni di comitati ed associazioni di consumatori, hanno fatto sì che per diverso tempo il settore idrico in generale si sia inibito a procedere con le sospensioni, con il risultato di “guadagnare” ai gestori una morosità consolidata difficilmente recuperabile, spesso con pesanti ripercussioni finanziarie...
lunedì 21 settembre 2015
ASSICURAZIONE: SCOMPARE IL TAGLIANDO DAL PARABREZZA. COSA CAMBIA PER L’AUTOMOBILISTA?
A partire dal 18 ottobre 2015 non sarà più obbligatorio
esporre il tagliando dell’assicurazione sul parabrezza. Il provvedimento attua
con ritardo quanto già previsto dalla Legge n. 27 del 2012 in materia di
liberalizzazioni e s'innesta in quel processo di dematerializzazione (trasformazione
del cartaceo in digitale) dei documenti assicurativi il cui fine primario è una
maggiore snellezza burocratica. Fra pochi giorni vedremo, dunque, le auto sfrecciare
senza più alcun documento esposto sul parabrezza o altri segni distintivi: il
bollo è infatti già scomparso da anni mentre la targa del veicolo è diventata anonima
non riportando più la provincia di appartenenza. Il gesto abitudinario di
sostituire periodicamente il tagliandino color giallo, gesto che ha interessato
più generazioni di automobilisti, verrà dunque archiviato per sempre! Prima di
verificare come il contrassegno cartaceo verrà sostituito e quali novità tutto
ciò comporterà per gli utenti della strada, ritengo opportuno spiegare quali
siano i problemi che l’uso dello stesso ha creato ad assicurati e
assicurazioni.
venerdì 18 settembre 2015
BARATTO AMMINISTRATIVO: NON SOLO UN AIUTO PER PAGARE LE TASSE
Qualche settimana fa, guardando il notiziario in televisione, ho sentito parlare per la prima volta del baratto amministrativo. Si trattava dell’iniziativa lodevole adottata da un piccolo Comune del novarese che, per far fronte alla difficoltà dei propri cittadini a pagare i tributi locali, li impiegava in lavori socialmente utili per la comunità locale, in cambio del pagamento di quelle tasse, che questi non erano in grado di onorare. Incuriosita dalla notizia, ho deciso di capire meglio cosa fosse questo baratto amministrativo, come funzionasse e quali fossero realmente i benefici per i cittadini, che, utilizzati in lavori di manutenzione e pulizia di beni pubblici, mi sembravano esposti quasi ad una gogna, ad un pubblico riconoscimento della loro condizione di debitore, con il rischio di una scarsa risposta all’iniziativa comunale. Ciò ancor più nelle piccole realtà dove tutti si conoscono e la reputazione personale è un valore fondamentale. Così, approfondendo l’argomento, sono venuta a sapere che …
martedì 15 settembre 2015
MATRIMONIO: CHIEDERE LA NULLITÀ È PIÙ SEMPLICE E MENO COSTOSO
Motivi per ricordare Papa Francesco ce n’erano già parecchi a prescindere dal credo religioso. Ora però ritengo che la svolta data al processo canonico di nullità del matrimonio, dopo tre secoli di sostanziale staticità e, oserei dire, anacronismo, aggiungerà ulteriore popolarità a una figura già molto amata e stimata. Il suo pontificato si è indubbiamente caratterizzato per la spiccata capacità di vivere accanto alle persone e recepirne istanze ed esigenze, per la propensione al dialogo e alla comprensione. A tutto ciò si aggiunga la celerità con cui si fa carico delle problematiche della comunità pastorale, offrendo soluzioni vicine alle necessità della gente. Così facendo ha guadagnato proseliti e riconquistato il favore di migliaia di fedeli scorati. Insomma, la sua condotta caritatevole e accogliente ha raccolto consensi in ogni ambito sociale e specialmente all’interno della famiglia verso cui ha avuto un atteggiamento caritatevole e innovativo al contempo, quasi rivoluzionario. In quest’ordine di idee si è fatto portavoce dell’esigenza di migliaia di cattolici, separati e divorziati civilmente, che chiedevano di essere ammessi all’assunzione dei sacramenti. In altre parole, occorreva che la Chiesa cattolica non rimanesse ancorata a criteri rigidi e austeri ma mostrasse maggiore elasticità nell’affrontare anche il delicato tema delle lunghe, incerte e costosissime procedure di nullità matrimoniale, in presenza dei requisiti per farvi ricorso. Ebbene, Papa Bergoglio ha fatto centro anche in questo…
mercoledì 9 settembre 2015
BUCHE SULLA STRADA: PER I DIRIGENTI COMUNALI, BUTTA MALISSIMO!
La notizia è decisamente curiosa e merita indubbiamente una
piccola riflessione. Di questi tempi, infatti, ottenere una sentenza di
accoglimento quando dall’altra parte della barricata vi è la Pubblica
Amministrazione, credetemi non è affatto cosa semplice. Insomma, come già in
qualche occasione ho avuto modo di sottolineare, sembra che a tutela delle
casse sempre esangui (non si sa come non si sa perché, visto il sangue che
buttano i cittadini) degli Enti locali sia stata posta in essere una vera e
propria politica di protezione, condivisa (anche qui, non si sa come e non si
sa perché) da gran parte della magistratura. Mi spiego meglio: sino a qualche
anno fa (le statistiche parlano chiaro) ottenere la condanna di Comuni e
Province per violazione dell’obbligo di custodia delle strade e in genere delle
cose pubbliche era un affare non dico semplice ma per lo meno corrispondente
all’applicazione di consolidati principi giuridici e giurisprudenziali. Oggi
assistiamo invece basiti ad una serie di innovative e curiose sentenze che
incredibilmente allargano (immagino come e perché) inopinatamente le chance di
vittoria per la Pubblica Amministrazione. In ballo certo ci sono decine di
migliaia di euro, quelli che un tempo erano riservati ai risarcimenti per i
poveretti, vittime, talvolta gravi, dell’incuria dei nostri amministratori.
Bene, veniamo al dunque: i giudici di legittimità nella giornata di ieri hanno,
pensate un po’, stabilito la responsabilità penale del dirigente comunale che
non si è diligentemente adoperato per segnalare il dissesto stradale…
lunedì 7 settembre 2015
SEPARAZIONE: AD AGOSTO MARITO MIO NON TI CONOSCO!
Ecco che ci risiamo! Anche l’estate appena passata ha mandato all’aria più di un matrimonio. La cosa singolare è che, almeno per quanto riguarda la mia esperienza, non sono stata contattata da mogli disperate e affrante per la scoperta della scappatella e del tradimento del maritino rimasto a casa per gli improrogabili impegni lavorativi agostani; almeno sino ad oggi. Questa volta, ancor prima che il mese finisse, mi hanno contattata ben tre mariti traditi. Il lessico, epurato dalle espressioni colorite, sulle quali per decoro sorvolo, è sempre lo stesso: “avvocato mia moglie mi tradisce e non è la prima volta. Sono disperato, arrabbiato, deluso e amareggiato. Voglio la separazione e voglio fargliela pagare; non può farla franca ancora e io mi sono stufato di far la parte del gran cornuto! Pensi che ha persino confessato in presenza di nostro figlio, ma sono sicuro che al momento giusto ritratterà tutto. Che faccio? La mia vita non ha senso e mi pare così assurdo dover impegnare dei denari per raccogliere prove che possano essermi d’aiuto nel futuro processo per separazione. Sono confuso e non so proprio che fare”. Questo, in sintesi, è ciò che accade. Vi risparmio ogni disquisizione sulla differenza di approccio al problema tra uomini e donne poiché l’infedeltà è, e resterà sempre, uno dei più grandi traumi che affronta il tradito a prescindere dal sesso di quest’ultimo e dal significato sociologico che si attribuisce al fenomeno. Ritengo, invece, utile soffermarmi su alcune questioni giuridiche affrontate di recente dai giudici che possono essere d’aiuto a tutti coloro che vivono questa dolorosa esperienza…
mercoledì 2 settembre 2015
FIGLI MINORENNI: PARCHI E MOTORI, GIOIE E DOLORI
L’argomento di cui si tratterà oggi trae spunto da un recente caso sottoposto da una cliente al nostro studio che peraltro rappresenta materia del contendere in un procedimento per il quale il Tribunale di Genova qualche mese fa ha emesso un’interessante sentenza che delinea con discreta accuratezza i margini di uno dei possibili profili di responsabilità in tema di vigilanza dei genitori sul figlio minore. A chiunque abbia un figlio, sarà capitato di accedere ad aree giochi attrezzate per i più piccoli, parchi divertimenti di varia natura (con scivoli acquatici o attrazioni varie, giostre ecc.) e come facilmente si può immaginare, innumerevoli sono le insidie e i pericoli a cui i nostri piccoli vanno incontro nel frequentare questi luoghi, vuoi per l’affollamento che li caratterizza e che li rende intrinsecamente più insicuri vuoi per la difficoltà di effettuare un controllo efficace sui minori da parte dei genitori. Cerchiamo allora di capire e definire quando e a chi spetta l’onere di vigilanza in alcune di queste situazioni, oltre che i possibili profili di responsabilità e risarcibilità per quegli eventi in cui, ahimè, i piccoli sono protagonisti oltre che vittime…
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