mercoledì 20 settembre 2017

MARIJUANA: LEGALE IN ITALIA, MA SOLO SE LIGHT!


Con la promulgazione della Legge 242/16 nel dicembre 2016, abbiamo assistito all’improvviso espandersi del mercato legale della canapa. Questo perché la nuova legge permette la coltivazione e la vendita di prodotti provenienti dalla lavorazione della canapa senza bisogno di alcuna autorizzazione da parte delle Autorità. Non si tratta però di marijuana da sballo ma della versione “light”, l’Eletta Campana, che presenta un valore di THC (il principio psicoattivo) molto inferiore allo 0,6% che è, appunto, il limite consentito dalla legge. Il prodotto in questione, a dire di chi ne cura e curerà la commercializzazione, consentirebbe un’efficacia maggiore di rilassamento, combatterebbe il mal di testa, i dolori mestruali e quelli articolari. Avrebbe, inoltre, un effetto antiossidante utile a chi soffre di malattie degenerative e la si potrà usare come tisana o al posto del tabacco tradizionale. Cerchiamo di capire…
 
AGRICOLTORI AL LAVORO La legge 242/16 ha reso legale la coltivazione della canapa industriale. Le aziende che mettono in commercio questa marijuana light si rivolgono ad una serie di agricoltori che coltivano canapa sativa a uso industriale in varie regioni di Italia acquistandone i fiori, prodotto che solitamente viene scartato. L’art. 2 della L. 242/2016, infatti, prevede che la coltivazione possa avvenire senza bisogno di autorizzazione e che dalla canapa così coltivata sia possibile ricavare “alimenti e cosmetici nel rispetto delle discipline dei rispettivi settori; semilavorati quali fibra, canapulo, polveri, cippato oli o carburanti, per forniture alle industrie e alle attività artigianali di diversi settori, compreso quello energetico; … prodotti utili per la bioedilizia; …; coltivazioni destinate al florivivaismo”.

QUALI OBBLIGHI… Obbligo del coltivatore è quello di garantire la provenienza dei semi (genetica) in modo che sia certificato, dall’azienda produttrice, il quantitativo di THC (tetraidrocannabinolo, che è il principio psicoattivo della pianta) e la provenienza (a tal riguardo si segnala come sia più affidabile la produzione di semi fatta in Francia, Germania, Spagna e Usa rispetto a quella di aziende produttrici dell’est europeo o orientali). Tra gli altri obblighi del coltivatore vi sono quello di conservare i cartellini della semente acquistata per un periodo non inferiore ad un anno e di conservare le fatture di acquisto della semente per il periodo previsto dalla normativa vigente (art. 3 L. 242/16).

…QUALI LIMITI E USI Il quantitativo di THC presente nella pianta, e nel seme, deve essere compreso tra lo 0.2% e lo 0.6% (art. 4 L. 242/16). Al di sotto di questa soglia nessuna responsabilità può essere addebitata al coltivatore o al detentore. Mentre non sono invece previsti limiti per il CBD (cannabidiolo, che ha effetti rilassanti e ansiolitici). Finché il THC contenuto nelle piante non supera la soglia massima consentita, si possono tenere quante piante si vuole, essendo consentita la vendita di talee che rispettano i limiti di THC. La circolare del Ministero della Salute del 22 maggio 2009 ha ammesso in Italia gli usi alimentari del seme di canapa, rilevando come questi non contengano THC ma sostanze antiossidanti e acidi grassi omega-3. Tale conferma dell’assenza genetica di THC nei semi di cannabis è stata confermata anche dall’Istituto Superiore di Sanità e dall’Ufficio Centrale Stupefacenti.

NON SOLO MEDICINA L’approvazione di questa legge dimostra che il legislatore ha pensato di aprire alla possibilità di utilizzare la canapa, oltre che per usi medici, anche per usi ricreativi. Se questa apertura porterà in un futuro ad una legalizzazione della marijuana, anche contenente principio psicoattivo, è presto per dirlo però tale ipotesi non è così remota, posto che personalità dello Stato quale il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti e diversi altri magistrati hanno aperto a questa possibilità, giustamente invocando un controllo dello Stato sulla produzione e la vendita.


Dottor Luca Cantisano – Studio Comite