Solitamente ogni conto corrente ha un solo intestatario il quale ha la disponibilità dell’intera somma depositata dall’apertura del conto stesso alla sua estinzione. Tuttavia, una pratica assai comune è quella di avere un conto corrente cointestato, che può essere a firma congiunta (per ogni operazione è necessaria la firma di tutti i cointestatari) oppure disgiunta (ogni titolare può disporre liberamente delle somme depositate). Svariati i motivi della scelta: il marito con la moglie per garantire i necessari e frequenti prelievi per tutto quello che riguarda le spese domestiche, allo stesso modo l’anziano, ormai non più autosufficiente, con una badante convivente, oppure la zia con il nipote per anticipare un lascito successorio. Al di là delle ragioni e della comodità di gestione, la cointestazione dà però luogo a qualche dubbio. Si tratta solo di un atto formale oppure può essere considerata una donazione a tutti gli effetti? Sul tema, di recente, si è espressa la Corte di Cassazione chiarendo con maggior precisione quali siano i confini, gli effetti legali e le conseguenze di questa scelta. Guardiamo quali…
lunedì 19 febbraio 2018
BANCA: CONTO CORRENTE COINTESTATO, PRASSI DIFFUSA E DUBBI DA CHIARIRE
mercoledì 14 febbraio 2018
CONDOMINIO: SE IL CUSTODE FA IL FURBETTO SCATTA IL LICENZIAMENTO!
Qualche tempo fa un caro amico mi raccontava che il portiere
dello stabile in cui vive pone in essere nei suoi riguardi condotte
irrispettose e denigratorie. Mi diceva che, dopo aver più volte trovato
sguarnita la guardiola per periodi di tempo molto lunghi, si era permesso di
richiamare lo stesso ad un comportamento aderente alle mansioni per le quali
era stato assunto invitandolo ad una maggiore attenzione nelle pulizie dello
stabile e ad una presenza costante all’ingresso dell’edificio in considerazione
della sua funzione appunto di custode. Mi precisava inoltre di aver effettuato
delle piccole indagini e di aver scoperto che, durante le prolungate assenze
dalla portineria, il furbetto si occupava delle pulizie di alcuni appartamenti
e di altre piccole incombenze quali, ad esempio, il pagamento di bollette
presso il vicino ufficio postale e piccole spese per taluni condomini di cui
godeva simpatia e fiducia. In risposta ai legittimi richiami effettuati da uno
dei suoi datori di lavoro, il signore in questione, anziché scusarsi e
rassicurare il suo interlocutore aveva, per giunta, proferito parole ingiuriose
ed offensive evidenziando che godeva della stima di molti altri proprietari e
che non sarebbe mai riuscito a licenziarlo. E voi, cari lettori, vi siete mai
trovati in questa sgradevole situazione? È proprio vero che il custode che
assume questo atteggiamento possa farla franca? Vediamolo insieme …
lunedì 12 febbraio 2018
venerdì 9 febbraio 2018
RESPONSABILITÀ SANITARIA: UN INCONTRO TRA ASPETTI ASSICURATIVI E LA LEGGE GELLI BIANCO
Dal racconto di un caso pratico, vissuto concretamente in aula, vi propongo qualche spunto di riflessione sull'importanza di garantirsi compiutamente contro il rischio di errori professionali. Vi aspetto numerosi!!!
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