Nei
film western c’è sempre questo personaggio, che, con intenti tutt’altro che
moralizzanti e di giustizia, va a caccia di pistoleri e criminali, per
catturarli vivi o morti ed incassare la taglia posta sulla loro testa. Un vero
e proprio mestiere che, negli Stati Uniti, è sopravvissuto al tempo del Far
West, arrivando fino ai nostri giorni. Quelli che oggi vengono chiamati
“bounty-hunter”, infatti, rappresentano una vera e propria categoria
professionale che, sebbene non sia ancora regolamentata da una legge federale
organica che ne fissi i requisiti minimi, è riconosciuta e piuttosto diffusa.
Ma, a seguito della notizia di questi giorni circa una taglia posta per la
cattura di Norbert Feher, alias Igor Vaclavic, il killer del barista di Budrio, molti lettori attenti alla cronaca nera si sono
chiesti se anche in Italia ci possano essere cacciatori di taglie e,
soprattutto, se sia lecito mettere taglie per la cattura di criminali, alla
quale sono deputate esclusivamente le Forze dell’Ordine. Vediamo allora di
capire meglio…
venerdì 28 luglio 2017
mercoledì 19 luglio 2017
INTERNET: WEB INFLUENCER IN REGOLA!
Modo di essere o modo di
vendere? Nel mondo segnato dal mercato dei follower
due concetti si impongono sugli altri: vendere ed apparire. Già! potrà sembrare
una visione un po’ cinica ma in fondo, non è forse vero che selfie, foto, post, tweet e chi più ne
ha più ne metta assediano quotidianamente il nostro amato social proiettando un’immagine e un’idea, perché no, di consumo? Il
riferimento, ovviamente, va a tutti i professionisti del settore o se
preferite, in arte, web influencer.
Ma tra pubblicità e social media, dunque, dove sta l’esigenza di
regolamentazione?
venerdì 14 luglio 2017
LAVORO: MALATTIA AUTOCERTIFICATA, SEMPLIFICA O AGEVOLA I FANNULLONI?
In questi giorni, si è
fatto un gran parlare di un disegno di legge, giunto all’esame del Senato, che
prevede che, in caso di malattia per un periodo inferiore a tre giorni, sia lo
stesso lavoratore a comunicare il proprio stato di salute al medico curante,
che a sua volta ha il solo compito di inoltrare la comunicazione all’INSPS e al
datore di lavoro. Infatti, sebbene il disegno di legge abbia il dichiarato fine
di semplificare la normativa vigente in materia di certificazione dello stato
di malattia del dipendente pubblico e privato, presenta, nello stesso tempo,
anche un evidente punto debole: quello di agevolare i lavoratori assenteisti o
semplicemente fannulloni. Questi, infatti, non essendo più obbligatoria la
certificazione medica che attesti lo stato di malattia con dati clinici
direttamente constatati e oggettivamente documentati dal medico curante,
avrebbero vita facile. Cerchiamo allora di capire meglio.
Iscriviti a:
Post (Atom)