Ho la sensazione che ancora una volta, ahimè, in barba ai risultati di decenni di battaglie giudiziarie, il legislatore ci stia riservando un bella sorpresina. Pare, infatti, che tra i progetti governativi, e più in particolare tra quelli del nostro ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ci sia quello di ribaltare i criteri sui quali sino ad oggi si è basata la responsabilità professionale dei medici. Sconcertante è stato inoltre constatare quanto poco risalto si sia dato alla notizia e al minestrone che bolle in pentola e che, con ogni probabilità, ci verrà servito, caldo e fumante, con la legge di stabilità di fine anno. Mi spiego meglio: tra i cavalli di battaglia del Ministro della Salute vi è l’abbattimento dei costi derivanti dal fenomeno della medicina difensiva ovvero di quel sistema che induce il personale sanitario a prescrizioni diagnostiche o farmacologiche inappropriate al fine di scansare il rischio di commettere errori e subire un processo giudiziario. L’utilizzo sconsiderato delle prescrizioni mediche costituirebbe per lo Stato, e quindi per i cittadini, un costo insostenibile. Quale soluzione adottare, dunque, per indurre la categoria medica a dormire sonni più tranquilli e al contempo tagliare gli ingenti costi che comporta tutelare la salute degli italiani? Semplice: ribaltare il sistema di regole riguardanti la responsabilità professionale medica su cui si sono basati sino ad ora i giudici nello stabilire la correttezza delle prestazioni erogate e l’ammontare dei risarcimenti. Vediamo come…
lunedì 31 agosto 2015
giovedì 27 agosto 2015
LEVATO-BOETTCHER: ADOZIONE O AFFIDO? OPINIONE PUBBLICA DIVISA, MA LE SCELTE DI GIUDICI E DIFENSORI SONO LEGITTIME
Il caso Levato-Boettcher ha scatenato l’ennesima querelle. Molti di noi, infatti, si sono schierati, o per lo meno si sono chiesti che posizione assumere di fronte alla notizia riguardante l’avvio del procedimento innanzi al Tribunale per i Minorenni per la dichiarazione dello stato di adottabilità del piccolo Achille, il bimbo nato dalla coppia killer. Vicenda decisamente triste, non solo per le vittime sfigurate dalle azioni scellerate dei due giovani criminali ma anche per il neonato che, pur non avendo colpe, ha già subito il grave pregiudizio di non aver potuto godere delle coccole e dell’affetto della mamma biologica durante i suoi primi giorni di vita. Insomma, per farla breve, c’è chi ritiene che le autorità debbano definitivamente, e in tempi brevi, dichiarare adottabile il piccolino e dare così avvio alla scelta di una coppia di genitori adottivi che si occupino del suo equilibrato sviluppo psico-fisico e chi, invece, sostiene che strappare un bimbo alle cure dei propri genitori naturali sia anch’esso un gesto criminale e profondamente ingiusto. Adozione o famiglia d’origine? Personalmente ritengo che assumere una posizione così netta, da una parte o dall’altra, sia fuorviante. Per comprendere appieno il senso di tale affermazione credo sia opportuno rivedere i criteri cardine, giurisprudenziali e legislativi, su cui poggiano, da un lato, le scelte dei giudici del Tribunale specializzato e, dall’altro, quelle dei difensori delle parti interessate. Vediamoli insieme …
lunedì 24 agosto 2015
VACANZE: SE LA MANCANZA DI IGIENE LE ROVINA SI HA DIRITTO AL RISARCIMENTO
L’estate sta finendo e molti di noi stanno lasciando, o hanno già lasciato, i luoghi prescelti per l’agognata pausa agostana. Non tutti però rientrano soddisfatti e riposati poiché talvolta le aspettative di riposo e benessere vengono drammaticamente tradite. Non è per nulla scontato quindi riaprire con una pagina dedicata alle sorprese (… ahimè sgradite) in cui purtroppo spesso ci si imbatte presso le strutture alberghiere che ci ospitano. Capita, infatti, che hotel, villaggi, residence turistici, ostelli e case vacanza non rispettino le caratteristiche declamate nella descrizione e nelle immagini che appaiono sul web o sui cataloghi sfogliati presso le agenzie di viaggio o i tour operator cui ci si rivolge per godere di tutele e garanzie maggiori. Che fare allora quando la vacanza si trasforma in un vero e proprio incubo, accompagnata magari da coinquilini indesiderati come blatte e scarafaggi, naturalmente non citati tra i servizi messi a disposizione dei turisti? O ancora, come comportarsi quando l’igiene scarseggia e la struttura è decisamente fatiscente e obsoleta perché carente della necessaria manutenzione? Quando si verificano tali sgradite circostanze si ha diritto ad un risarcimento? Credo dunque che, di questi tempi, due righe di memorandum giuridico su tali questioni possano essere oltremodo utili …
mercoledì 5 agosto 2015
NON ESATTAMENTE LA PARABOLA DEL BUON PASTORE
La storia può anche strappare un sorriso
innocente, ma leggendo questa curiosa sentenza emessa poco più di un anno fa,
ci si rende subito conto che da ridere c'è ben poco. L'argomento è di certo tra
quelli che maggiormente stimolano la curiosità di tutti, ma quando c'è di mezzo
l'art 609-bis del codice penale, il semplice interesse dovrebbe lasciare spazio
a una seria analisi degli eventi e soprattutto ad una triste ma necessaria
constatazione dell'estrema quanto odiosa diffusione di tali episodi. Per chi
non avesse ancora inteso di cosa tratteremo, sto parlando di uno dei peggiori
illeciti penali puniti dal codice Rocco: la violenza sessuale. Giusto per
rendere l'idea dell'estensione del fenomeno, basti pensare che secondo un
rapporto Eures-Ansa, in Italia,
ogni 12 secondi una donna è vittima di violenza. Avete capito bene, anche nel
nostro paese accade questo. Molti di questi casi peraltro, avvengono tra le
mura domestiche e i carnefici non sono balordi di strada o maniaci sessuali,
bensì mariti e compagni…
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