lunedì 3 marzo 2014

DAL CIELO CASCA UN DRONE? DAL 30 APRILE ARRIVA L’ASSICURAZIONE!



Come da regolamento sui cosiddetti “Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto” pubblicato dall’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC), dal prossimo 30 aprile 2014 i droni dovranno essere assicurati come qualunque altro velivolo capace di alzarsi da terra. Secondo alcune stime di Assorpas, l’associazione che comprende le 30 imprese operanti in questo settore, i droni che attualmente volano in Italia sarebbero circa 500 ed il loro numero è in forte crescita negli ultimi anni. Recentemente, Jeff Bezos ha annunciato che, nel 2018, Amazon affiderà a quadricotteri e droni il compito di consegnare ai propri clienti americani i beni acquistati online e tutto nel giro di trenta minuti, praticamente in tempo reale. Ma procediamo con ordine: innanzitutto cosa sono i droni?

OGGETTI VOLANTI IDENTIFICATI: I DRONI Si tratta, in sintesi, di piccoli velivoli radiocomandati e quindi senza pilota che forniscono servizi per molte aziende ed utilizzati in operazioni specializzate in ambito civile: sono impiegati soprattutto nelle riprese tv e cinematografiche, nel controllo di grandi installazioni (reti elettriche, dighe, impianti industriali, ecc.), nel monitoraggio dei terreni agricoli, delle aree urbane o dell’ambiente e in numerose altre attività. Sono mezzi aerei a pilotaggio remoto, nati originariamente in ambito militare, ma ormai diffusi anche in ambito civile; sono molte, infatti, le imprese italiane ad essersene dotate per svariati usi. Da qui, probabilmente, la necessità di una assicurazione per eventuali danni cagionati dagli stessi.

PER IL DRONE SCATTA L’OBBLIGO DI ASSICURAZIONE Il regolamento introduce, dal 30 aprile prossimo, l’obbligo di assicurazione per i droni, ma non indica nello specifico quali caratteristiche queste assicurazioni dovranno avere. Da voci di corridoio si apprende che, probabilmente, per fare il punto della situazione bisognerà aspettare fine maggio quando si svolgerà a Roma la manifestazione “Roma drone Expo&show”, la prima in Italia dedicata solo al mondo dei droni. Durante questo evento, infatti, si svolgerà anche il workshop “Uso dei droni: risk management e assicurazioni” che si spera possa fare luce sulla questione dell’obbligo per la polizza assicurativa. Si tratta infatti di una novità, o meglio, di un obbligo che, per gli addetti del settore, desta problematiche di un certo rilievo. Basti pensare che normalmente, sul mercato delle assicurazioni, siamo abituati a confrontare i prodotti delle compagnie assicurative per trovare l’RC auto più conveniente. Se a ciò aggiungiamo che, ad oggi, un’assicurazione sulla responsabilità civile per i droni non esiste, è facile comprendere lo shock che nel settore può dare una siffatta normativa. Ad oggi, comunque, ciò che sappiamo è quanto comunicato dall’Enac: il velivolo dovrà avere una copertura assicurativa per coprire eventuali danni a infrastrutture e a privati.

UNA QUESTIONE COMPLESSA Le imprese che si avvalgono di questi velivoli senza pilota crescono ormai a dismisura e, inevitabilmente, la copertura assicurativa diventa indispensabile in caso di danni a cose o a terzi. Il settore delle compagnie assicurative attende a pronunciarsi sulla materia ed è facile comprenderne il motivo: si tratta di una questione complessa che richiederebbe, in realtà, tempi più lunghi per poter valutare il tema “rischio-rendimento” e per stabilire i massimali di copertura; è, infatti, un settore che presenta aspetti innovativi sui quali mancano, per le compagnie assicurative, esperienze e statistiche. Posto quanto sopra, bisogna però anche registrare le preoccupazioni degli imprenditori i quali vedono aggiungersi un costo al bilancio aziendale che, nell’attuale ancora grave situazione di contingenza economica, potrebbe incidere in maniera non irrilevante. 

SI TRATTA DI CONTRATTI DI "NUOVA GENERAZIONE" D’altro canto, l’ipotesi di dover risarcire eventuali danni sia a persone sia a cose, magari ingenti, può rappresentare un costo ancora maggiore per le imprese e, allora, meglio una buona polizza a copertura del rischio piuttosto che un esborso che potrebbe incidere sull’esistenza stessa dell’azienda. Solo una raccomandazione, essendo contratti assicurativi per così dire di nuova generazione, non abbiate remore a farli visionare ai vostri consulenti legali prima di procedere alla sottoscrizione. Nella specie persino il vostro assicuratore di fiducia potrebbe incorrere in qualche errore di interpretazione. Che le compagnie assicurative si facciano avanti allora, magari predisponendo convenzioni con le associazioni di categoria.

Avv. Roberto Carniel – Studio Comite