venerdì 21 novembre 2014

SICUREZZA ALIMENTARE: NUOVE ETICHETTE IN VISTA DI EXPO 2015


Il prossimo 13 dicembre entreranno in vigore nuove norme comunitarie che disciplineranno l’etichettatura dei prodotti agroalimentari. L’introduzione di queste regole porterà indubbi vantaggi al consumatore ma non attuerà ancora in pieno quell’obiettivo di sicurezza, giusto e doveroso, che a gran voce viene declamato tra le finalità di Expo 2015. Per tutti coloro che ancora non lo sapessero ricordo che tale manifestazione si pone come obiettivo primario quello di stimolare il dibattito sull’alimentazione e sul cibo e tra tutti gli argomenti che verranno affrontati spicca indubbiamente quello sulla sicurezza alimentare. Un tema che riguarda naturalmente tutti gli individui poiché è interesse di ognuno di noi consumare cibo sano e ben conservato avendo la possibilità di scegliere gli alimenti anche con riguardo ai loro valori nutrizionali, alla loro provenienza, produzione e distribuzione. In questi giorni, peraltro, il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali ha messo a disposizione, sul proprio sito, un questionario per esprimere pareri e fornire suggerimenti appunto con riguardo alle etichette alimentari. L’auspicio è che i risultati di tale pregevole iniziativa vengano poi effettivamente presi in considerazione per la formulazione della Legge di attuazione del Regolamento comunitario che a breve entrerà in vigore. In che modo, dunque, cambieranno le etichette?


I DIBATTITI CHE CAMBIERANNO LA NUTRIZIONE SUL PIANETA TERRA Expo 2015 si propone di realizzare attraverso conferenze, convegni e dibattiti di confronto, ovvero sei mesi di eventi, proprio questo ambizioso progetto, vale a dire quello di sensibilizzare il mondo intero sull’argomento nutrizione. Una sfida che, nelle intenzioni degli ideatori, coinvolgerà i governi, i produttori, i consumatori e i visitatori riflettendosi persino sulle generazioni future. Vedremo, dunque, se tutti sapremo sfruttare questa opportunità non solo per apprendere ma anche per proporre, inventare, segnalare o semplicemente domandare. Non soltanto risposte ma anche quesiti da sviluppare e discutere insieme 

GLI OBIETTIVI DI EXPO 2015 Tra le finalità che si ripropone la manifestazione che ospiteremo qui a Milano vi sono, oltre alla principale che riguarda la ricerca di modalità e strumenti che possano garantire all’umanità cibo di qualità, sufficiente a tutti, quella di assicurare un’alimentazione tale che possa abbattere la mortalità infantile e la malnutrizione, quella di prevenire le patologie alimentari dall’obesità alle malattie cardiovascolari, dai tumori alle epidemie. Ancora l’Expo si propone di stimolare la ricerca per migliorare le caratteristiche nutrizionali dei prodotti, la loro conservazione e la loro distribuzione; di educare gli individui a una corretta alimentazione per migliorare il proprio stile di vita; di preservare la biodiversità e al contempo assicurare nuove fonti alimentari. Come tanti mi aspetto, quindi, che non si tratti di una banale vetrina o di uno specchietto per allodole per far passare concetti difficili da digerire come per esempio quello che gli alimenti ottenuti da materie prime geneticamente modificate non siano dannosi per l’umanità, questione che mi riservo, peraltro, di trattare in un altro momento, edulcorandolo con la favoletta della necessità di trovare nuove fonti alimentari. Vedremo! Intanto, vista l’ormai prossima data del 13 dicembre, è bene dare un’occhiatina alla normativa sull’etichettatura.

ETICHETTA EUROPEA Il regolamento comunitario che entrerà in vigore il prossimo 13 dicembre (Regolamento n. 1169/11) è il punto di arrivo di molti anni di lavoro sul tema dell’etichettatura e ha lo scopo di realizzare una disciplina di base uniforme a tutti gli Stati dell’Unione Europea che possa garantire la libera circolazione di prodotti agroalimentari sicuri attraverso maggiore trasparenza e informazione. In teoria, tale trasparenza, dovrebbe indirizzare il consumatore finale a scelte più consapevoli con riguardo ai valori nutrizionali, agli eventuali allergeni presenti nei prodotti finiti, alla tipologia di grassi presenti nell’alimento, alle proprietà e agli effetti di un determinato cibo nonché al termine minimo di conservazione e alla data di scadenza. Con riguardo alle tabelle contenenti i valori nutrizionali, che per la verità già molti produttori utilizzano, occorre segnalare che l’obbligo non scatterà dal prossimo 13 dicembre, per coloro che ancora non le adottano, ma dal 16 dicembre 2016. 

INFORMAZIONE CHIARA Tra le cose buone che porterà l’introduzione di tali norme vi è indubbiamente quella di garantire al consumatore un’informazione chiara e non ingannevole in relazione alle caratteristiche del prodotto e al suo consumo. L’etichetta europea dovrà, infatti, contenere indicazioni facilmente visibili e comprensibili, chiaramente leggibili e magari anche indelebili. Molte delle disposizioni contenute nel regolamento riguardano proprio l’altezza dei caratteri. Altro aspetto importante è quello che tra le indicazioni obbligatorie che dovranno sempre essere contenute nell’etichetta vi è la denominazione del prodotto, l’elenco degli ingredienti, l’indicazione di sostanze considerate allergeniche come per esempio arachidi, latte, senape, pesce e cereali contenenti glutine. Ancora in etichetta dovranno essere indicate le quantità di alcuni ingredienti o categorie di ingredienti, la quantità netta dell’alimento, il termine minimo di conservazione o la data di scadenza. Dovranno inoltre essere indicate le modalità di conservazione e le condizioni di impiego e le istruzioni per l’uso soprattutto nei casi in cui la loro mancanza potrebbe rendere difficile l’uso adeguato dell’alimento. Per alcune tipologie di cibi, come carne e latte, sarà inoltre obbligatorio indicare il paese d’origine o il luogo di provenienza, il nome o la ragione sociale e l’indirizzo dell’operatore o dell’importatore. Naturalmente tale disciplina andrà applicata coerentemente a quella già esistente sulla tracciabilità degli alimenti che impone l’indicazione del lotto di produzione.

REGOLE UNIFORMI PER LE TABELLE NUTRIZIONALI Sino ad ora i produttori che le hanno utilizzate non hanno fatto riferimento a regole uniformi e, quindi, qualcuno ha indicato solo quattro elementi (calorie, proteine, grassi, carboidrati) mentre altri hanno utilizzato tabelle più articolate proponendo un elenco più dettagliato, indicando la quota di grassi saturi, quella degli zuccheri contenuti nei carboidrati, la fibra alimentare e il sodio, fino ad un totale di 8 voci. In pochi hanno l’uso di indicare la quantità di colesterolo presente. Tutti coloro che già hanno inserito le tabelle nutrizionali sulla confezione del prodotto dovranno adeguarsi alle nuove regole e, quindi, a partire dal 1° gennaio 2015 dovranno uniformarsi alla nuova versione. I produttori che ancora non le hanno utilizzate, invece, avranno tempo fino al 16 dicembre 2016 per farlo. Alcuni alimenti, peraltro, saranno esentati da tale obbligo, ovvero tutti i prodotti ortofrutticoli freschi e i mono ingrediente non trasformati o solo stagionati. Ancora, non avranno obbligo di riportare la tabella nutrizionale le farine, le acque, gli aromi, le spezie, le erbe, i dolcificanti, le gomme da masticare e gli integratori alimentari. Sono altresì esclusi dall’obbligo di etichetta nutrizionale i prodotti preincartati (vale a dire gli alimenti confezionati dai reparti interni del supermercato) e quelli contenuti in confezioni piccole, con superficie inferiore ai 25 centimetri quadrati.

VALORI DI RIFERIMENTO Le informazioni sull’apporto energetico e nutrizionale restano molto simili a quelle che già conosciamo. Lo schema rimane, infatti, l’indicazione della percentuale di calorie e nutrienti fornita da 100 g (o ml) di alimento, rispetto alla quota consigliata come consumo giornaliero standard. Con riguardo a tale aspetto a mio avviso si sarebbe potuto fare un passo in più indicando anche i valori di riferimento per singolo prodotto contenuto nelle confezioni. Mi spiego meglio: talvolta la mancata indicazione delle calorie di un singolo cioccolatino contenuto in una confezione che segnala solo la quantità in relazione ai 100 gr. di prodotto ci costringe a calcoli ingegneristici per ricavare in base al peso complessivo e al numero di pezzi presenti nella confezione l’effettivo apporto calorico del singolo pezzo. Sparirà l’acronimo G.D.A. (valori giornalieri di riferimento) che verrà sostituito con V.R. (Valore di Riferimento).



LE LACUNE DEL SISTEMA Senza pretesa di esaustività, personalmente, pur ritenendo nel complesso positiva l’introduzione di una normativa uniforme credo, tuttavia, che l’aver lasciato comunque la possibilità agli Stati membri di integrare le norme basilari attraverso proprie discipline particolari (capitolo 6 del Regolamento n. 1169/11) introdurrà di fatto la possibilità di avere regimi differenziati e, quindi, regole e tutele diverse in ciascun Paese. Per comprendere la questione basti pensare per esempio alla confusione informativa che genera il Traffic Light in Gran Bretagna. Ancora, mi pare che la possibilità di non indicare sulla confezione lo stabilimento di produzione non risponda pienamente a quel criterio di sicurezza nutrizionale tanto vantato e, infine, credo che la battaglia portata avanti dall’Italia con riguardo alla questione dell’indicazione generica del sale in luogo del sodio ingeneri anch’essa confusione. È noto, infatti, che non tutti i sali siano nocivi e che sia il sodio, invece, l’elemento che occorre tenere d’occhio. Ciò detto, cari lettori, vedremo se i nostri produttori sapranno fare buon governo di tale nuova disciplina e se noi consumatori sapremo utilizzare a dovere le informazioni che ci verranno messe a disposizione. Ancora una cosa: il tempo utile per la compilazione del questionario messo a disposizione dal Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali è fino al 9 gennaio 2015. Magari potremmo cominciare con il profittare di questa opportunità che, almeno nel principio, pare buona per aiutare i nostri governanti a rendere pienamente operative e migliorare le regole sommariamente esaminate!!!

Avvocato Patrizia Comite - Studio Comite