lunedì 17 ottobre 2016

SCUOLA: SE MI SBATTI FUORI DALLA CLASSE, MI RISARCISCI


Oggi, si parla tanto di buona scuola, di scuola che finalmente stimola e dà risalto al merito ed alla preparazione degli insegnanti, che offre agli studenti progetti formativi sempre più ricchi, che con l’autonomia scolastica può liberamente gestire le risorse economiche disponibili, la didattica, la progettualità. Insomma, di una scuola sempre più svecchiata ed efficace per l’educazione, l’istruzione e la crescita dei ragazzi, e sempre meno regimentata. Eppure, sono ancora molti, troppi, gli episodi che vedono insegnanti, di ogni ordine e grado, applicare metodi educativi inadeguati, talvolta repressivi, forse frutto di vecchi retaggi culturali ed educativi, che vogliono ancora il maestro con la bacchetta in mano. Episodi che hanno spinto il Parlamento a vagliare l’opportunità di installare telecamere e sottoporre a test psicoattitudinali gli insegnanti, almeno nelle scuole dei più piccini. Ma, al di là di quei comportamenti che possono rivestire rilevanza penale, l’insegnante può cacciare fuori dalla classe l’alunno indisciplinato e fastidioso o contravviene a precisi obblighi impostigli dal suo ruolo?